Da tempo, ormai, i Giochi Olimpici di Tokyo sono un evento profondamente avversato dall’opinione pubblica giapponese. Secondo alcuni sondaggi commissionati dai media nipponici, il fronte dei cittadini che vorrebbero la cancellazione o un nuovo slittamento delle Olimpiadi sarebbe in crescita: dal 60% di alcuni giorni fa, oggi la percentuale sembrerebbe essere arrivata addirittura all’80% . Questo clima ostativo è ovviamente legato alla pandemia da Coronavirus: il governo di Tokyo ha esteso lo stato di emergenza anche alla capitale e ad altre grandi città, prima tra tutte Osaka, pochissime persone sono stati vaccinati (poco più dell’uno per cento della popolazione) e in questo momento i medici giapponesi sono alle prese con la quarta ondata di contagi. E proprio dai medici arriva un ulteriore appello perché i Giochi vengano cancellati: la Tokyo Medical Practitioners Association, un corpo di 6mila dottori che operano nella capitale, ha infatti scritto una lettera al primo ministro Yoshihide Suga, al governatore di Tokyo Yuriko Koike e a Seiko Hashimoto, capo del Comitato organizzativo, chiedendo l’annullamento della manifestazione – che in teoria dovrebbe svolgersi dal 23 luglio all’8 agosto.
Secondo i medici iscritti a questa associazione, «gli ospedali sono in emergenza, anzi sono ben oltre il limite, e quondi non hanno possibilità di prestare cure a molte più persone rispetto a quante ce ne siano ora. La nostra nazione sta combattendo con una nuova ondata di pazienti affetti da Coronavirus, la peggiore fino a questo momento. I virus si diffondono a partire dai movimenti delle persone, e quindi il Giappone avrà una pesante responsabilità se le Olimpiadi e le Paralimpiadi dovessero determinare un aumento dei contagi e dei morti. Perciò, crediamo che la scelta più giusta sia annullare l’evento».
Quella dei medici di Tokyo è una posizione molto netta, che sicuramente avrà delle ripercussioni su un’opinione pubblica già fortemente contraria ai Giochi. Nonostante le notizie in arrivo dal Giappone siano quindi piuttosto interlocutorie, per non dire negative, le istituzioni internazionali dello sport sembrano voler andare dritte per la loro strada. Le ultime dichiarazioni del presidente del CIO Thomas Bach, rilasciate mercoledì 19 maggio all’Associated Press, hanno rassicurato soprattutto gli atleti: «Le Olimpiadi saranno un evento sicuro e protetto. Per ovvie ragioni, non possiamo ancora fornire agli sportivi e ai media ogni dettaglio del nostro protocollo, ma il nostro principio è chiaro: il Villaggio Olimpico sarà un luogo estremamente tutelato, perciò i Giochi Olimpici e Paralimpici saranno organizzati e si svolgeranno in tutta sicurezza».