L’ingaggio di Salah a Liverpool ha avuto un impatto positivo sul razzismo in città, dice uno studio

Dal 2017, quando l'egiziano è arrivato ad Anfield, sono calati notevolmente i reati d'odio razziale e i post discriminatori.
di Redazione Undici 10 Giugno 2021 alle 10:37

Mohamed Salah è arrivato al Liverpool, dalla Roma, nel 2017, e da allora si è imposto come uno dei migliori giocatori in Europa: in quattro stagioni ad Anfield, ha segnato la bellezza di 125 gol in 203 partite (addirittura 44 centri nel primo anno), formando con Mané e Firmino uno dei tridenti offensivi più efficaci e riconoscibili della storia recente del calcio. Non solo il periodo trascorso a Liverpool ha rappresentato e sta rappresentando per il calciatore egiziano l’apice della sua carriera, ma il suo ritorno in Inghilterra è coinciso con un ritorno dei Reds ai più alti livelli del calcio nazionale ed europeo: con Salah, il Liverpool è riuscito a conquistare una Premier League, la prima della sua storia, una Champions League, una Supercoppa Europea e una Coppa del mondo per club.

È inevitabile che Salah sia uno dei calciatori più amati a Liverpool, e ora questo sentimento trova riscontro in un’incredibile dato analizzato in uno studio dell’American Political Science Review: dall’arrivo di Salah, egiziano e musulmano, ad Anfield, i reati di discriminazione nell’area di Liverpool sono diminuiti del 16 per cento, e i post/tweet anti-islamici da parte dei tifosi dei Reds si sono dimezzati rispetto a quelli dei fan delle altre squadre. Salah ha sempre rimarcato la sua confessione religiosa, portandone tracce pure in campo, dove è abituato a baciare il terreno dopo aver segnato una rete (il gesto che si compie per la preghiera musulmana del sujood): non c’erano precedenti in questo senso di un calciatore di altissimo livello come il suo, e però non c’è stata alcuna reazione avversa o infastidita da parte del mondo del calcio, che ha “assorbito” la particolare esultanza dell’egiziano senza problemi e anzi mettendo da parte qualsiasi tipo di pregiudizio.

La fede islamica di Salah è entrata nell’immaginario collettivo come tratto distintivo della sua identità, mescolandosi pure alle sue doti in campo. Nel 2018, dopo una vittoria in Champions contro il Porto, i tifosi del Liverpool intonarono questo coro: “If he scores another few / Then I’ll be Muslim, too. / If he’s good enough for you, / He’s good enough for me. / Sitting in a mosque, /That’s where I wanna be” (“Se ne segna un altro paio, allora diventerò musulmano anch’io”, dicono i primi versi). E ancora, in un altro coro dedicato all’egiziano: “Mohamed Salah / A gift from Allah. / He’s always scoring, / It’s almost boring. / So please don’t take / Mohamed away” (“Mohamed Salah, un dono di Allah”).

>

Leggi anche

Calcio
Olivier Giroud aveva semplicemente bisogno di tornare a casa
Non solo in Francia, ma nel calcio europeo che l'ha sempre esaltato a prescindere dall'età. E così sembra di nuovo essere al Lille, con due gol nelle prime due partite.
di Redazione Undici
Calcio
Alla prima partita con l’Everton, Jack Grealish ha ricominciato a fare ciò che lo ha reso speciale
Debutto davanti al suo nuovo pubblico: già due assist, vittoria e di nuovo la sensazione che dai piedi di Grealish possa sempre nascere qualcosa.
di Redazione Undici
Calcio
Dopo aver preso il difensore ucraino Zabarnyj, il PSG deve gestire una situazione molto complicata: la convivenza col portiere russo Safonov
Il nuovo difensore del club parigino ha sempre avuto una posizione molto netta sull'invasione militare del proprio Paese. E ora divide lo spogliatoio con un calciatore russo.
di Redazione Undici
Calcio
Il Barcellona non sa ancora dove giocare la partita contro il Valencia, la prima dopo la sosta per le Nazionali
Il club catalano fara bene a trovare un'altra soluzione, e in fretta, verso la prima gara casalinga della sua stagione.
di Redazione Undici