La Fifa ha minacciato la Norvegia di squalificarla dal Mondiale 2026, se boicotterà Qatar 2022

A Oslo, e nel resto del Paese, un cittadino su due è favorevole all'autoesclusione della Nazionale di Haaland e Odegaard.
di Redazione Undici 17 Giugno 2021 alle 17:39

La Norvegia di Haaland e Odegaard non si è qualificata per Euro 2020, e nel frattempo ha iniziato (non proprio alla grande: due vittorie e una sconfitta) il percorso di qualificazione ai Mondiali 2022. In realtà, però, proprio la strada che conduce al torneo iridato del prossimo anno, in programma in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre, potrebbe rappresentare un punto di non ritorno per tutto il calcio norvegese: fin dall’inizio dei turni di qualificazione, infatti, il Paese scandinavo è l’epicentro di una protesta molto dura nei confronti della Fifa e dello stesso Qatar, con i club dell’Eliteserien (il massimo campionato locale) che hanno chiesto ufficialmente alla Federazione di boicottare la fase finale in caso di qualificazione. Alla base di questa volontà, c’è la solidarietà nei confronti dei lavoratori – immigrati e non – impegnati nella costruzione degli stadi in Qatar, la cui condizione è stata raccontata in un reportage del Guardian in cui si parlava di oltre 6mila operai deceduti, e di continui abusi nei loro confronti. Non è stata ancora presa una decisione definitiva, ma intanto si è verificato il primo atto formale di protesta – in occasione di una partita, Haaland e compagni sono scesi in campo indossando una maglia che chiedeva il rispetto dei diritti umani in Qatar – e altre due federazioni scandinave, quella danese e quella svedese, hanno invitato la Fifa ad avviare delle indagini approfondite per evitare che ci fossero altre violazioni nell’emirato.

In Norvegia, il sentimento popolare nei confronti dei Mondiali in Qatar è di strenua e profonda opposizione: secondo un sondaggio commissionato dalla testata NRK, un cittadino su due sarebbe a favore di un eventuale boicottaggio da parte della Nazionale. Che quindi, secondo loro, dovrebbe continuare a partecipare al torneo di qualificazione, ma poi dovrebbe rinunciare a disputare la fase finale in caso di passaggio del turno. Domenica 20 giugno la Federcalcio norvegese terrà una riunione straordinaria per decidere se e come si procederà al boicottaggio della Coppa del Mondo, ma alcune indiscrezioni filtrate da Oslo fanno presagire la volontà di non autoescludersi dal torneo iridato. Anzi, in una nota i dirigenti federali hanno scritto chiaramente che «Il boicottaggio non è uno strumento appropriato, né per migliorare i diritti umani e le condizioni di lavoro in Qatar, né per portare i cambiamenti auspicati in seno alla Fifa».

Secondo i giornali norvegesi, però, i veri motivi per cui la Federazione non vorrebbe boicottare i Mondiali vanno ricercati nelle possibili sanzioni minacciate dalla Fifa. Anche queste ipotesi di provvedimento sono state rese note nel comunicato ufficiale della NFF: in primis, la Fifa considera l’eventuale boicottaggio come un ritiro dalla competizione, e questo comporterebbe l’immediata cancellazione delle partite di qualificazione della Nazionale, ma anche la somministrazione di una multa di circa 36mila euro. La conseguenza più grave, però, potrebbe essere a lungo termine: la Norvegia potrebbe essere automaticamente esclusa dalle successive qualificazioni ai Mondiali, quelle che decideranno le squadre europee che andranno negli Stati Uniti, in Messico e in Canada – i tre Paesi che organizzeranno l’edizione 2026, la prima a 48 squadre. Infine, l’autoesclusione della Norvegia dalla Coppa del Mondo potrebbe determinare anche la fine delle sovvenzioni Fifa alla Federazione, che quindi rinuncerebbe spontaneamente a circa un milione e mezzo di euro garantiti dalla Fifa.

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