Tra poche ore inizieranno le Olimpiadi, ma nel frattempo altri sport minori, soprattutto quelli estivi, hanno vissuto o stanno vivendo alcune manifestazioni importanti. Per esempio si sono svolti i Campionati Europei di beach handball, la pallamano sulla spiaggia: a Varna, in Bulgaria, la Germania ha superato la Danimarca in finale, mentre la Spagna si è aggiudicata la medaglia di bronzo dopo aver battuto la Norvegia nella finale terzo/quarto posto. Proprio la gara che ha permesso alla Spagna di salire sul podio è stata oggetto di una controversia: la Commissione Disciplinare del Beach Handball EURO 2021, diretta emanazione della Federazione europea di pallamano, ha multato la Norvegia per la tenuta da gioco utilizzata contro la Spagna. Il motivo di questa sanzione è piuttosto singolare: piuttosto che il bikini, le giocatrici norvegesi hanno indossato dei pantaloncini corti. Ogni componente della squadra dovrà versare 150 euro, per un totale di 1500.
Secondo il regolamento, le giocatrici di Beach Handball devono indossare «slip del bikini con una vestibilità aderente e tagliati con un angolo verso l’alto verso la parte superiore della gamba»; inoltre, «i lati dello slip del del bikini non devono essere più di quattro pollici». Insomma, i calzoncini utilizzati dalla Norvegia non erano abbastanza succinti, e quindi non rispettavano gli standard imposti dal regolamento. Una portavoce della Federazione internazionale di pallamano, Jessica Rockstroh, ha detto di non conoscere il motivo di questo regolamento così stringente; in seguito, ha aggiunto che «la Norvegia è l’unica rappresentativa che si è lamentata: normalmente, le ragazze preferiscono giocare in bikini, soprattutto in Sudamerica». Una delle giocatrici norvegesi, Martine Welfler, ha spiegato perché la Norvegia abbia scelto di infrangere queste regole così particolari: «Non c’è motivo per cui non possiamo giocare in pantaloncini. Anzi, con tutti gli episodi di body shaming che viviamo quotidianamente, secondo noi è fondamentale coprirsi di più durante le partite. Alcune mie compagne non volevano partecipare agli Europei per questo motivo, ed è davvero triste pensare che alcune tra le migliori giocatrici del mondo potrebbero perdersi un appuntamento del genere per un motivo così stupido: il focus della Federazione dovrebbe essere sul gioco, non sull’abbigliamento».
Il presidente della Federazione norvegese di pallamano, Kare Geir Lio, ha annunciato che la multa sarà pagata, ma al tempo stesso ha spiegato che la sua rappresentativa femminile si lamenta fin dal 2006 per queste regole di equipaggiamento, ma in questi quindici anni non è cambiato nulla. La prima manifestazione formale di protesta è stata una lettera inviata alla Federazione internazionale del 2006, in cui si spiegava come alcune culture proibissero degli abiti così succinti, ma in ogni caso le atlete potrebbero soffrire di imbarazzo a scoprire così tanto il proprio corpo; inoltre, i portieri si gioverebbero di avere i pantaloncini così da poter coprire di più delle parti del corpo che usano per parare i tiri delle avversarie. «Secondo me», ha aggiunto Lio pochi giorni fa, «le donne dovrebbero indossare ciò che ritengono più comodo e più adatto per giocare, senza essere obbligate a indossare lo slip». Nelle gare nazionali in Norvegia, le giocatrici possono indossare i calzoncini al posto del bikini.