Sono tanti quelli che tornano all’Atlético Madrid

Antoine Griezmann è il quarto giocatore che ha deciso di riabbracciare il Cholo Simeone dopo essere andato via.

Il passaggio di Antoine Griezmann all’Atlético Madrid è stato uno dei colpi più significativi dell’ultima finestra di mercato. Ed è un discorso che vale da qualsiasi punto di vista: da una parte c’è il Barcellona, che ormai da anni è una società gestita in maniera a dir poco approssimativa e quindi è stata costretta a cedere l’attaccante francese nella stessa sessione in cui ha dovuto rinunciare a Lionel Messi; dall’altra parte c’è un altro club, ovviamente l’Atlético, che due anni fa ha fatto un affare incredibile – la cessione di Griezmann a 120 milioni di euro – e ora ha riaccolto il suo ex giocatore con un investimento decisamente inferiore (40 milioni al termine di questa o della prossima stagione), tra l’altro dopo aver vinto il titolo nazionale 2020/21.

Un aspetto importante dell’operazione-Griezmann riguarda proprio questa tendenza “nostalgica” dell’Atlético Madrid sul mercato. Tendenza non è una parola esagerata: considerando il periodo dal 2015 a oggi, l’attaccante francese è infatti il quarto giocatore diverso che è tornato al Vicente Calderón per la seconda volta dopo un’esperienza in un’altra società. Prima di lui era toccato a Filipe Luís, Diego Costa e a Yannick Ferreira-Carrasco. Filipe Luís e Diego Costa hanno una storia molto simile: entrambi vengono acquistati dal Chelsea di Mourinho nell’estate 2014, dopo la vittoria in Liga e la finale di Champions League persa contro il Real Madrid. Forse Mourinho si è innamorato di questi due calciatori in occasione del doppio turno di semifinale in cui i Colchoneros eliminarono i Blues, tra l’altro con una grande vittoria (1-3) a Stamford Bridge. Nel Chelsea, i due brasiliani vincono il titolo nazionale ma hanno un impatto diverso: Diego Costa è protagonista di quel successo, mentre Filipe Luís finisce per essere un comprimario, con sole 20 presenze da titolare in tutte le competizioni. Anche per questo, forse, il terzino decide di tornare subito in Spagna, dal suo mentore Simeone, che lo mette di nuovo al centro del progetto e gli affida la maglia da titolare fino alla partenza definitiva, al termine della stagione 2019/20. Diego Costa, invece, resterà altre due stagioni al Chelsea e sarà decisivo anche nel successo in Premier del 2016/17, con Antonio Conte in panchina, ma poi un litigio con il tecnico italiano e la dirigenza del club londinese fa crollare tutto il castello, e offre un’occasione all’Atlético Madrid: i Colchoneros, a gennaio 2018, investono 60 milioni e riportano a casa il loro centravanti. La seconda avventura di Diego Costa con Simeone sarà tutt’altro che brillante, e si chiuderà con la rescissione del contratto.

È andata decisamente meglio a Ferreira-Carrasco, che a soli 25 anni, nel febbraio 2018, decide di lasciare l’Atlético e di accettare l’offerta del Dalian Yifang, club della Chinese Super League. Due anni dopo, anche a seguito dello scoppio dell’epidemia di Coronavirus in Cina, ecco il ritorno all’Atlético, prima in prestito e poi a titolo definitivo. Si tratta di un’operazione che ha reso felici tutti: Carrasco, che è tornato a casa, ma anche Simeone e i dirigenti dell’Atlético, che hanno ritrovato un calciatore e un uomo molto più maturo rispetto a quello che aveva deciso di trasferirsi in Cina. È stato lo stesso esterno belga a confermarlo: «Ora non mi arrabbio più per le sciocchezze che succedono in campo», ha detto in un’intervista recente. Non a caso, Carrasco è un giocatore insostituibile, per via della sua capacità di corsa e della sua qualità, doti che lo rendono perfetto come esterno a tutta fascia nel nuovo 3-5-2 dell’Atlético.

Di certo la presenza di Simeone ha un peso importante in questa tendenza di mercato. Il suo carisma e la sua anima colchonera lo rendono un totem per tutti coloro che passano per l’Atlético Madrid, e danno continuità – anche emotiva, non solo sportiva – al progetto del club. Forse è anche una questione di corsi e ricorsi storici: lo stesso Simeone, quando era calciatore, ha militato nell’Atlético Madrid in due periodi diversi della carriera, prima e dopo la sua esperienza italiana con Lazio e Inter; in seguito agli esordi europei con il Pisa e poi con il Siviglia, il Cholo è approdato a Madrid nel 1994, per poi farvi ritorno nel 2003. Ha fatto in tempo a giocare con Fernando Torres e con Gabi, altri due calciatori che hanno lasciato l’Atlético e poi sono ritornati: Torres si è trasferito al Liverpool nel 2007 e ha firmato di nuovo per i Colchoneros nel gennaio 2015, mentre Gabi – un prodotto del vivaio dell’Atlético – è stato per quattro anni (dal 2007 al 2011) al Real Saragozza prima di tornare al Vicente Calderón e di diventare capitano e simbolo della squadra allenata da Simeone. L’addio definitivo è avvenuto nel 2018, dopo 417 partite e dieci gol con la maglia rojiblanca.