La mamma di Cristiano Ronaldo vuole che torni allo Sporting

«È il mio desiderio più grande. E se non lui potrebbe giocarci suo figlio, Cristiano Junior».

Quando quest’estate si è capito che Cristiano Ronaldo avrebbe lasciato la Juventus, una delle possibili destinazioni ipotizzate dalla stampa era il ritorno in Portogallo, per la precisione allo Sporting Lisbona. Nel club biancoverde della capitale, vincitore dell’ultima Primeira Liga dopo 19 anni di attesa, Ronaldo ha militato dal 1997 al 2003, prima nel settore giovanile e poi nella squadra senior – in cui ha accumulato 31 presenze e cinque gol prima di trasferirsi in Inghilterra. Alla fine Ronaldo ha scelto il Manchester United, ma i tifosi dello Sporting hanno ancora qualche speranza di riabbracciare uno dei migliori giocatori mai prodotti dal loro vivaio. Perché CR7 sembra voler continuare a giocare ancora per un po’ nonostante l’età (a febbraio 2022 compirà 37 anni), ma anche perché sua madre sta insistendo perché questo ritorno possa concretizzarsi.

Dolores Aveiro è una persona molto importante nella vita di Ronaldo, i due hanno un bellissimo rapporto. Parlando al podcast ADN de Leão, la signora Dolores ha detto che «il ritorno di Cristiano allo Sporting è il mio più grande desiderio prima di morire: lui deve venire a giocare qui, farebbe una cosa bellissima per me». Nel corso della stessa interista, Dolores ha raccontato che sì, effettivamente ha parlato col figlio della possibilità di giocare nello Sporting in questa stagione, ma in realtà suo figlio aveva già deciso di tornare allo United, nonostante la stampa parlasse di un suo approdo al Manchester City: «Cristiano è stato chiaro con me: quando gli ho chiesto se sarebbe andato al City, lui mi ha detto di non preoccuparmi, di non dar credito alle voci dei giornalisti, perché lui sarebbe tornato allo United. Io gli ho detto che prima di morire mi sarebbe piaciuto vederlo di nuovo allo Sporting, e lui ha risposto “Vediamo”. Ma lui vuole giocare fino a 40 anni, quindi c’è ancora tempo. E poi lo Sporting ripagherebbe l’investimento su di lui vendendo tantissime magliette col suo numero 7, che oggi appartiene a Tabata ma un giorno diventerà di nuovo suo. Dopo il suo ritorno a Manchester è stata una follia, lo United ne ha vendute tantissime».

E se questo sogno non potesse o dovesse realizzarsi, c’è un’altra possibilità in famiglia: l’approdo di Cristiano Jr, suo figlio. Dolores ha raccontato che Ronaldo oggi è l’allenatore personale di Cristianinho, e spesso dice a suo padre che «quando si trasferiranno di nuovo a Lisbona lui giocherà nello Sporting. In questo modo, tutta la famiglia potrebbe riassaporare le grandi emozioni vissute vent’anni fa, quando Ronaldo divenne un giocatore professionista: «Io sono anche svenuta allo stadio Alvalade», ha raccontato Dolores, «quando ha giocato la sua prima partita contro il Moreirense. E poi sono svenuta anche a Euro 2004, quando ha debuttato contro la Grecia». Cosa succederà se e quando toccherà a suo nipote?