L’Arabia Saudita vuole cambiare la Supercoppa Italiana

Un nuovo torneo a quattro squadre, del tutto simile a quello già organizzato con i club spagnoli, in cambio di 200 milioni in sei anni.
di Redazione Undici 15 Ottobre 2021 alle 14:43

Dopo le due edizioni già ospitate, relative alla stagioni 2017/18 e 2018/19, l’Arabia Saudita aspetta un’altra Supercoppa Italiana: secondo l’accordo firmato tra la Lega Serie A e le istituzioni di Riyad, infatti, sono le tre finali che dovranno tenersi in uno stadio del regno entro il 2023. Non si sa ancora se la sfida tra Inter e Juventus – quella che assegnerà il trofeo dell’annata 20/21 – si disputerà nel Paese asiatico, ma nel frattempo è arrivata una nuova idea/proposta per il futuro. L’Arabia Saudita, infatti, ha offerto 200 milioni di euro – in sei stagioni – per poter ospitare una nuova versione del trofeo. Il format proposto alla Lega è quello già utilizzato per la Supercoppa di Spagna: quattro squadre ammesse – i vincitori e i secondi classificati del campionato e della Coppa Italia – e un tabellone tennistico composto da semifinali e finale.

Secondo quanto riportato da Milano Finanza, il rinnovo del contratto di hosting con i sauditi passa da questo cambiamento di formula. Per le tre edizioni da giocare in Arabia tra il 2018 e il 2023, la Lega Serie A ha incassato 21 milioni di euro. L’eventuale nuovo accordo sarebbe quindi molto migliorativo a livello economico, ma ovviamente i dirigenti italiani devono considerare altri aspetti, non solo quelli economici: la situazione dei diritti umani e delle donne in Arabia Saudita, le imposizioni del regime e l’eliminazione degli avversari politici – in questo senso basta citare il caso del giornalista dissidente Khashoggi, ucciso dopo essere entrato nell’ambasciata  saudita a Istanbul. Insomma, è evidente che l’Arabia Saudita stia tentando apertamente di fare sportwashing: pochi giorni fa è arrivato l’acquisto del Newcastle United da parte del fondo sovrano PIF, ma è dal 2016 che Riyad ha iniziato a investire nello “Sports Development Fund”, un programma che ha portato a organizzare numerosi eventi – gare di Formula E alle prossime, diverse edizioni della Dakar, dagli incontri di wrestling della WWE e, non ultima, la già citata Supercoppa spagnola allargata a quattro squadre.

La Supercoppa di Spagna si terrà allo Stadio Città dello Sport Re Abd Allah, Gedda, tra il 13 e il 16 gennaio 2022. Sarà la seconda edizione ospitata dall’Arabia Saudita dopo quella del 2019 – nel 2020 il format è stato mantenuto ma le gare si sono disputate a Siviglia per via delle restrizioni ai viaggi legate all’emergenza sanitaria. Le quattro squadre iscritte sono l’Atlético Madrid (campione della Liga), il Barcellona (detentore della Copa del Rey), il Real Madrid (secondo classificato in Liga) e l’Athletic Club (sconfitto nella finale di Copa del Rey). Le due edizioni precedenti con questa formula sono state vinte dall’Athletic e dal Real Madrid: paradossalmente, si tratta di due squadre che, nella stagione precedente alla Supercoppa, non avevano vinto né la Liga né la Copa del Rey.

>

Leggi anche

Calcio
Nel derby di Manchester contro lo United, Erling Haaland ha dimostrato ancora una volta di essere un vero e proprio fuoriclasse
Anche contro lo United una doppietta da trascinatore assoluto, portandolo a 15 gol nelle ultime 10 gare disputate: il norvegese è di un'altra dimensione.
di Redazione Undici
Calcio
Luka Modric è già il centro di gravità del Milan, e non era una cosa così scontata
Il fuoriclasse croato, a quarant'anni compiuti, non esce mai dal campo, guida il gioco dei rossoneri ed è pure decisivo in zona-gol.
di Redazione Undici
Calcio
Nella scorsa stagione il Valencia si è salvato grazie a uno staff tecnico composto da universitari
La storia dell'allenatore Corberán e dei suoi collaboratori parte da una delle accademie più famose del mondo
di Redazione Undici
Calcio
I tifosi del Borussia Dortmund hanno criticato il loro club per la nuova seconda maglia, che secondo loro è «la peggiore della Bundesliga»
I colori e design della divisa sarebbero troppo distanti dai valori e dalla tradizione del club
di Redazione Undici