Un’altra partita da favola di João Cancelo

I tre assist decisivi serviti durante Manchester City-Bruges sono solo una parte di una prestazione incredibile.

Dopo la partita vinta per 4-1 contro il Bruges, Pep Guardiola ha detto che «João Cancelo sta giocando incredibilmente bene fin dall’inizio di questa stagione». L’avverbio “incredibilmente”, per quanto possa apparire azzardato, eccessivo, è invece perfetto per raccontare le prestazioni del terzino portoghese. Se volessimo dare una dimensione numerica al tutto, potremmo dire che Cancelo ha messo insieme tre assist decisivi, dieci occasioni create, 98 passaggi (con il 91% di accuratezza) e, come se non bastasse, sei interventi difensivi tra passaggi intercettati, contrasti, palloni spazzati. Ma quetste cifre, seppur impressionanti non basterebbero: non restituiscono davvero la continuità del suo gioco, la sua presenza in fase di costruzione e rifinitura, i movimenti costanti ad allargare, allungare e poi stringere il campo, sfruttando in ogni modo la grande libertà concessagli da Guardiola.

Il tecnico catalano, già nel corso della scorsa stagione, aveva ideato un ruolo molto particolare per Cancelo: laterale sinistro, quindi a piede invertito, con licenza di accentrarsi, di muoversi e muovere il pallone come se fosse una mezzala. Certo, questa intuizione visionaria è merito anche dei compagni di Cancelo, non solo del feeling tra lui e Pep: Walker, terzino destro ma anche braccetto della difesa a tre in fase di costruzione, garantisce rinculi profondi e coperture preventive quando il City attacca sulla sinistra e/o deve gestire la transizione negativa; Rodri, centromediano dall’intelligenza spaventosa, resta a presidio del centrocampo mentre intorno a Cancelo si muovono vorticosamente le mezzali, gli esterni offensivi, il centravanti più o meno di ruolo, i vari Gündogan, De Bruyne, Bernardo Silva, Foden, Grealish, Mahrez, Gabriel Jesus.

Ieri sera, per esempio, il City si è schierato con Bernardo Silva e Gündogan ai lati di Rodri, e poi con Grealish, Foden e Mahrez in avanti: in un contesto del genere, senza riferimenti offensivi classici, Cancelo può – anzi: deve – fare regia in maniera varia e creativa, alternando cross tagliati a passaggi tra le linee, discese solitarie sul fondo a combinazioni con i compagni. E ci riesce in maniera magnifica.

Il primo assist di Cancelo è arrivato di sinistro, e ha trovato Foden da solo davanti alla linea di porta, nell’ennesima ripetizione di quello che ormai si può definire il gol alla Guardiola – ovvero un’azione di accerchiamento che poi accelera sfruttando i corridoi laterali, e che termina con un passaggio basso verso il centro dell’area piccola, laddove c’è sempre un giocatore pronto a spingere la palla in rete. Questo piccolo approfondimento non è accademico, in quanto anche il secondo assist del terzino portoghese ha trovato un giocatore liberissimo a pochi passi dalla linea di porta, in questo caso Mahrez. Il terzo passaggio decisivo è arrivato dopo che Guardiola ha inserito Zinchenko dalla panchina, e allora Cancelo si è spostato a destra, sul suo piede forte. Nonostante il cambiamento di posizione, Cancelo ha continuato a entrare dentro il campo come se stesse giocando a piede invertito, ed è proprio al termine di una percussione diagonale che è arrivato il passaggio decisivo per armare il tiro preciso di Gabriel Jesus.

Qui ci sono gli assist, e anche tutto il resto

A 27 anni, due dei quali passati al Manchester City, Cancelo è ormai diventato un giocatore devastante, e completo. Lo dicono i numeri complessivi: due gol segnati e quattro assist in tutte le gare disputate nel 2021/22, praticamente la stessa quota raggiunta nella stagione scorsa (tre gol e cinque assist). Come abbiamo visto, però, queste cifre descrivono solo una parte del lavoro e dell’impatto dell’ex terzino di Inter e Juventus sul gioco della sua squadra, al punto che non è esagerato pensare – e quindi scrivere – che Cancelo sia il vero regista del Manchester City, il giocatore da cui sgorgano le trame di gioco più belle e più pericolose, il prodotto più prezioso del nuovo guardiolismo. Non a caso, proprio la sua esclusione – unitamente a quella di Rodri – dalla finale di Champions League contro il Chelsea era alla base delle accuse di overthinking nei confronti di Guardiola. Ma il bello di Pep è proprio questo: le sue continue sperimentazioni – dai, diciamola tutta: chi si sarebbe mai immaginato che Cancelo sarebbe diventato terzino/mezzala a sinistra? – generano continuamente dei mostri, la maggior parte dei quali portano le sue squadre e i suoi calciatori a giocare sempre meglio, come nel caso di Cancelo; altre volte non va così bene, ma a quel punto diventa una lezione: oggi Cancelo è inamovibile, ha giocato sempre da titolare in Premier e in Champions e ha mostrato una serie di prestazioni strabilianti.