La famiglia Wright continua a segnare, e siamo alla terza generazione

Dopo Ian Wright e Shaun Wright-Phillips, è arrivato il primo gol di D'Margio, anche lui attaccante.
di Redazione Undici 24 Gennaio 2022 alle 17:24

È successo tutto in pochissimo tempo: il 10 gennaio 2022, D’Margio Wright-Phillips – sì, D’Margio è il suo nome di battesimo, anche se non l’avete mai sentito – ha esordito da professionista con lo Stoke City, in un match di FA Cup vinto contro il Leyton Orient; nel giro di sei giorni, tra il 16 e il 22 gennaio, Wright-Phillips ha giocato le sue prime gare da titolare in Championship e ha anche realizzato il primo gol, nel 2-3  incassato dalla sua squadra contro la capolista Fulham. Come avrete capito dal cognome, più che dal nome piuttosto insolito e creativo, D’Margio Wright-Phillips è l’erede di una grande dinastia del calcio inglese: è nato nel 2001, quando suo padre Shaun Wright-Phillips aveva vent’anni ed era considerato uno dei talenti più puri della Premier League; nello stesso anno, suo nonno Ian (allora appena 38enne) viveva la sua prima stagione da pensionato dopo le ultime gare giocate con il Burnley.

Oltre che a fare figli molto presto, il che aiuta, è evidente che i componenti famiglia Wright siano degli esseri umani tendenti al talento calcistico: grazie al gol di D’Margio, la dinastia è arrivata alla terza generazione e al quinto decennio consecutivo con un gol nei campionati professionistici inglesi. Ian Wright, infatti, ha realizzato le sue prime reti negli anni Ottanta, quando militava nel Crystal Palace, poi nei Novanta è diventato una leggenda dell’Arsenal; oltre al figlio adottivo Shaun, che ha militato nel Manchester City, nel Chelsea e nel QPR, negli anni Duemila e Duemiladieci anche un altro Wright-Phillips, suo fatello Bradley, ha segnato in Premier League (con la maglia del Manchester City) e in Championship (con la maglia del Southampton, del Plymouth e del Charlton), prima di emigrare negli Usa e di diventare il miglior marcatore di tutti i tempi dei New York Red Bulls.

Ora, come detto, è arrivato il momento di D’Margio. Che, dopo essersi formato nel vivaio del Manchester City, ha vissuto una stagione in prestito al Blackburn e ora è di proprietà dello Stoke. Nel 2017 ha anche accumulato quattro presenze con l’Inghilterra Under 16 e due con l’Under 17. Compirà 21 anni a settembre, quindi ha ancora tutto il tempo di provare a seguire le orme del papà e del nonno, anche se in realtà somiglia di più a Shaun: non è altissimo, è molto rapido e ama giocare sugli esterni, anche se in realtà il manager dello Stoke – Michael O’Neill, ex ct dell’Irlanda del Nord – lo ha utilizzato anche come punta centrale. Il suo primo gol da professionista è arrivato grazie a una bella conclusione volante su cross dalla sinistra, ed è stato festeggiato con una doppia capriola. Suo nonno Ian, ospite in una trasmissione televisiva, ha manifestato tutta la sua emozione per questo momento, e la stessa cosa ha fatto suo padre Shaun su Twitter – dopo essersi detto «molto orgoglioso» del suo esordio, sempre sul suo account ufficiale.

>

Leggi anche

Calcio
Il PSG ha la sua prima vera squadra satellite: l’Eupen, che gioca nella seconda divisione belga
Con l’acquisizione dell'Eupen, la proprietà del Qatar si è allineata alle grandi realtà che adottano il modello della multiproprietà.
di francesco giordano
Calcio
Il Gran Galà del Calcio AIC non celebra solo una stagione calcistica, ma anche le prospettive del calcio italiano
Il premio organizzato dal sindacato calciatori guarda anche al futuro. Anche grazie alla partnership con Enel, title sponsor dell'evento.
di Redazione Undici
Calcio
La FIFA ha confermato che ai Mondiali ci saranno i cooling break in tutte le partite, anche se le temperature non saranno elevate
Dietro il cambiamento delle pause c'è l'interesse dei broadcaster, desiderosi di vendere le pubblicità.
di Redazione Undici
Calcio
Daniele De Rossi ci ha messo pochissimo a resuscitare il Genoa, e l’ha fatto lavorando sulla testa dei giocatori
Il nuovo tecnico rossoblu ha avuto un impatto positivo sul suo nuovo gruppo, a dirlo sono i risultati. E, soprattutto, i suoi stessi calciatori.
di Redazione Undici