Le squadre di Serie A schierano troppi giocatori

O comunque molti di più rispetto alle altre squadre delle leghe top in Europa.

La Serie A è una lega che vive di etichette negative, a volte anche auto-imposte: per esempio siamo noi a considerarlo un campionato noioso e difensivo, quando invece i dati dimostrano l’esatto contrario. Alcuni luoghi comuni, però, corrispondono a verità. Per esempio quello relativo a un utilizzo eccessivo, ossessivo, del calciomercato: l’ultimo rapporto dell’osservatorio calcistico CIES ha infatti dimostrato che i club di Serie A, soprattutto quelli in lotta per la salvezza, sono quelli che schierano il maggior numero di calciatori in assoluto – rispetto alle altre leghe top in Europa. La classifica stilata in base al numero di giocatori scesi in campo nell’ultimo anno solare (dal 14 febbraio 2021 al 14 febbraio 2022, per l’esattezza) vede quattro squadre di Serie A nei primi quattro posti. Si tratta del Genoa (55 giocatori), della Salernitana (53), del Venezia (47) e dello Spezia (46). Per completare l’ein-plein delle squadre negli ultimi posti della classifica di Serie A, quindi per trovare il Cagliari, basta scendere alla posizione 11 in classifica: i sardi hanno utilizzato 42 giocatori nell’ultimo anno solare.

Se allarghiamo il focus oltre i campionati più importanti (Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1), il Genoa occupa comunque la 12esima posizione: prima del club rossoblu ci sono squadre colombiane (il Deportivo Pasto ha schierato addirittura 70 giocatori), rumene (Dinamo Bucarest con 63, Farul con 58, Academica Clinceni con 43), egiziane, honduregne e croate. È chiaro che la tendenza del calcio ai massimi livelli sia piuttosto diversa. Anche in riferimento alla sola stagione in corso, Salernitana (42 giocatori schierati) e Genoa (38) sono ai primi due posti in questa classifica. La sorpresa è che dietro il Saint-Etienne terzo (38 giocatori) ci sia addirittura il Barcellona (37), unica squadra partecipante qualificata alla fase finale di Champions League nelle prime 15 posizioni. Anche questo dato evidenzia la confusione gestionale a cui Xavi e Laporta stanno provando a mettere un freno. 

Dall’altra parte della classifica, tra le squadre che possiamo considerare virtuose nelle cinque leghe top, ci sono West Ham (27 giocatori schierati), Manchester City, Nantes, Lille (tutte e tre a 28) e il Napoli, prima squadra italiana (29). Subito dietro la squadra di Gattuso/Spalletti – che da tempo è da considerare come l’espressione del progetto più continuo della Serie A: un’altra indagine del CIES ha evidenziato che la società di De Laurentiis è quella che ha utilizzato meno calciatori in gare di campionato, 67, dal 2015 a oggi – ci sono il Chelsea campione d’Europa e l’Atlético Madrid campione di Spagna (29 per entrambi i club). Insomma, è evidente come la stabilità della rosa sia da considerare un indice di buona programmazione sul mercato, quindi di buoni risultati sul campo. Non a caso, guardando solo alla Serie A, dietro il Napoli ci sono Inter (31), Milan e Sassuolo (34), ovvero squadre reduci da stagioni assolutamente soddisfacenti. Il problema è quando si eccede nel senso opposto, è la precarietà dei progetti, l’idea che acquistare nuovi giocatori possa risolvere magicamente i problemi di fondo. Può succedere, ma non è sempre così. Anzi, in realtà non lo è quasi mai.