Quali sono i settori giovanili che fruttano più soldi?

Vendere i talenti più promettenti è diventato un business piuttosto remunerativo.

Da molti anni, praticamente da sempre, i settori giovanili sono visti come un luogo di formazione e di pedagogia, in cui vengono allevati i talenti del futuro che poi devono rimpolpare le rose delle prime squadre. Idealmente è ancora così, solo che ora c’è un altro aspetto di cui tener conto: un calciomercato sempre più ricco e quindi stratificato, che inevitabilmente finisce per anticipare il percorso, per rivolgersi a teenager come se fossero giocatori già formati, anche a livello economico. E allora ha senso guardare ai vivai come a vere e proprie fonti di guadagno. È da questi presupposti che è partita l’ultima analisi dell’osservatorio calcistico CIES per individuare i settori giovanili che fruttano più soldi ai rispettivi club. La classifica può essere ordinata in molti modi diversi, tutti interessanti: soldi incassati, ovviamente; ma anche l’impatto del giocatore più costoso su questa cifra, un dato che serve per capire quanto la produzione di una gemma di talento sia casuale o frutto di un progetto più profondo.

A livello puramente economico, le cifre del Benfica sono irraggiungibili: considerando tutti i trasferimenti in uscita dall’estate 2015 a oggi, il club di Lisbona ha incassato 379 milioni di euro da operazioni di mercato per giocatori cresciuti nel settore giovanile. Su questa cifra, la cessione più remunerativa, quella di João Felix (ceduto nel 2019 all’Atlético Madrid per 127 milioni) ha impattato per il 32%. Qualche altro nome giusto per capire l’incredibile capacità di scouting e formazione dei coach che lavorano per il Benfica: rimanendo sempre agli ultimi sei anni, sono stati ceduti i vari Cancelo, Renato Sanches, Gonçalo Guedes e Rúben Dias. Dietro i portoghesi, per incassi grezzi ci sono Real Madrid (330 milioni) e Monaco (285 milioni). Il caso del club monegasco è davvero al limite: la cessione più ricca, ovviamente quella di Kylian Mbappé al Psg per 145 milioni complessivi, ha inciso addirittura per il 63% su questo enorme incasso.

Un club che ha venduto tanti giocatori incassando cifre importanti è l’Olympique Lione, quinti in classifica (270 milioni ricavati) dopo l’Ajax (283): la società del presidente Aulas ha ceduto Lacazette all’Arsenal per 53 milioni, poi Tolisso al Bayern per 41 milioni, Umtiti al Barça per 25 milioni, Fekir al Betis per una cifra di poco inferiore ai 20 milioni, solo per citare le operazioni più importanti. Strategia simile anche per l’Atalanta, che ormai da tempo rinforza la sua squadra senior soprattutto sul mercato, utilizzando come asset di mercato i giovani cresciuti a Zingonia: il club bergamasco è subito dietro al Lione e al Bayer Leverkusen per incassi totali (211 milioni), e la sua cessione più onerosa (quella di Amad Diallo al Manchester United per 21 milioni) ha impattato per il 22% della cifra complessiva. Per trovare un’altra squadra italiana, bisogna scendere fino al 24esimo posto e ai 117 milioni incassati dalla Fiorentina. Una quota su cui l’affare-Chiesa (passato alla Juventus per circa 50 milioni tra prestito e riscatto) ha inciso per il 41%, al netto di bonus non ancora raggiunti.