La Nazionale argentina sta facendo calciomercato con molti giovani giocatori europei

Un nuovo progetto per allargare il bacino a disposizione del ct Scaloni.

La vittoria nella Copa América 2021 ha messo fine a uno dei periodi più bui nella storia della Nazionale Argentina. E non solo perché la Selección era a secco di titoli senior addirittura dal 1993, ma perché nel frattempo gli scandali, l’incompetenza e una – inevitabile e lunghissima – serie di progetti falliti avevano bruciato diverse generazioni di grande talento. Ora tutto sembra volgere al meglio, e non solo perché è arrivato il primo successo di Lionel Messi con la maglia della sua Nazionale, ma perché la Federazione pare essere entrata in una nuova era fatta fondata sulla programmazione a lungo termine, almeno dal punto di vista puramente tecnico. In questo senso, l’ultima lista di convocati annunciata da Lionel Scaloni, ct della Selección, è piuttosto indicativa: per le partite contro Venezuela ed Ecuador, sono stati chiamati sette calciatori con zero presenze, tutti Under 18, che militano in squadre europee. Si tratta di Franco e Valentín Carboni (entrambi dell’Inter), Alejandro Garnacho (Manchester United), Tiago Geralnik (Villarreal), Nicolás Paz (Real Madrid), Luka Romero (Lazio) e Matías Soulé (Juventus), già aggregato alla Selección nell’ultima tornata di convocazioni.

Detto così non ci sarebbe niente di strano, o di eccezionale: dopotutto perché non sfruttare delle partite sostanzialmente amichevoli, anche se valide per le qualificazioni ai Mondiali, per sperimentare, per far esordire giocatori giovani che di solito non fanno parte del roster della Nazionale maggiore? Il punto è che molti di questi giocatori non sono nati in Argentina, o comunque hanno vissuto il loro percorso di formazione in un altro paese. Garnacho, per esempio, è nato a Madrid e da un anno e mezzo gioca con il Manchester United dopo aver mosso i primi passi nell’Atlético Madrid; Nico Paz è nato a Santa Cruz de Tenerife, in Spagna, e si è trasferito nella cantera del Real Madrid dopo gli esordi con il Tenerife; Luka Romero è nato in Messico e ha vissuto tutto il resto della sua vita in Europa, fino a debuttare in Liga con la maglia del Maiorca; Tiago Geralnik, i fratelli Carboni e Soulé sono effettivamente nati in Argentina, ma si sono trasferiti da giovanissimi in altri Paesi; anzi, Franco e Valentín Carboni hanno già disputato alcune partite con le Nazionali giovanili italiane, esattamente come Paz con le rappresentative spagnole. E il punto è proprio questo: convocandoli per e poi schierandoli in partite ufficiali, l’Argentina metterebbe a segno dei veri e propri colpi di calciomercato, rendendo più difficile l’eventuale chiamata in un’altra rappresentativa senior.

Tutto questo, come detto, fa parte di una strategia studiata a tavolino. Nel 2021 la Federazione di Buenos Aires ha annunciato la fondazione di un dipartimento di scouting internazionale il cui compito è scovare giovani talenti che possano rappresentare la Nazionale argentina pur essendo nati o soggiornando da tempo in altre nazioni. Juan Martin Tassi, titolare di un dottorato in scienze dello sport presso l’Università dell’Estremadura in Spagna e in precedenza preparatore atletico per diverse squadre argentine, è stato messo a capo del dipartimento; al suo fianco c’è Bernardo Romeo, coordinatore federale delle attività giovanili. Il loro lavoro sta portando buoni frutti: «In un anno circa», ha raccontato Tassi a Goal, «abbiamo individuato circa 300 giovani talenti che non giocano in Argentina e che sono eleggibili per la convocazione in Nazionale. Questo numero cambia continuamente: non mi stupirei se ad aprile o a maggio fossero già diventati 400».

Ovviamente, lo scouting è solo il primo passo: dopo aver stabilito che un certo giocatore è effettivamente eleggibile per la Selección, non solo va verificato dal punto di vista tecnico, in modo tale da fare una doverosa scrematura prima di un’eventuale convocazione, ma va anche avvicinato e sondato, in qualche modo va sedotto, perché possa valutare di rappresentare l’Argentina a livello internazionale. «Nel nostro caso», ha spiegato Tassi, «siamo piuttosto fortunati: nella maggior parte dei casi i ragazzi alla fine dimostrano di essere interessati, in ogni caso sono disposti ad ascoltarci, a scoprire i dettagli del nostro progetto, quindi di un loro eventuale approdo nella Nazionale argentina». L’ultima lista compilata da Scaloni è un segnale forte: ci sono diversi giocatori giovani che non aspettavano altro che giocare con Messi. Oppure – perché no? – di proporsi come gli eredi della Pulga, che ormai va verso i 35 anni e prima o poi dovrà ritirarsi. Difficile dargli torto.