Ci sono tre ex allenatori del Psg nei quarti di finale di Champions League

La squadra francese, invece, è già stata eliminata.

Ieri sera a guardare i quarti di finale di Champions League dal divano non c’erano solo tifosi e appassionati neutrali: c’erano anche dirigenti e giocatori del Paris Saint-Germain, eliminato dal Real Madrid nella doppia sfida più bella degli ottavi di finale. Una delle (tante) beffe vissute dal club parigino è stata proprio quella relativa all’allenatore che ha sancito l’eliminazione: Carlo Ancelotti, un ex. Proprio come Tuchel, il tecnico del Chelsea che ieri ha affrontato proprio il Real nell’andata dei quarti di finale. Entrambi, in momenti diversi, hanno quindi guidato i parigini alla vittoria del campionato, senza però bissare le vittorie in Champions League: Ancelotti fu eliminato ai quarti di finale dal Barcellona nella sua unica esperienza in Champions a Parigi (era il 2013, 2-2 al Parco dei Principi, 1-1 al Camp Nou), mentre Tuchel ha raggiunto gli ottavi nel 2019 e ha perso la finale un anno dopo (0-1 contro il Bayern Monaco).

A questo gruppo di tecnici appartiene anche Unai Emery, che con il suo Villarreal ha prima eliminato la Juventus e poi ha battuto il Bayern Monaco nel match d’andata dei quarti. Emery ha (ri)trovato nella cittadina spagnola il sé stesso smarrito nelle esperienze all’Arsenal e, appunto, al Psg. Prima del quarto di finale con il Bayern è arrivata anche una provocazione dialettica: «Il Paris vincerà la Champions. Non quest’anno, ma prima o poi succederà». Parole che non hanno mascherato un sorriso di rivincita. Emery, infatti, è stato mandato via proprio perché considerato non all’altezza di una squadra che deve vincere la Champions League, perché il palcoscenico era forse troppo grande per un allenatore che riesce a dare il meglio quando ci sono giovani affamati e calciatori da rivitalizzare, piuttosto che campioni da gestire.

Nei suoi due anni al Psg, Emery ha vissuto due eliminazioni in Champions piuttosto traumatiche: quella contro il Barcellona nell’irripetibile notte del 6-1 al Camp Nou (nel match d’andata al Parco dei Principi il Psg vinse per 4-0) e poi una doppia, netta sconfitta contro il Real Madrid di Zidane (1-3 in Spagna e 1-2 in Francia). Proprio questo risultato, arrivato pochi mesi dopo gli acquisti di Mbappé e Neymar, spinse la dirigenza del Psg a decidere per l’ennesimo cambio in panchina. Arrivò Tuchel, anche lui destinato all’esonero (a dicembre 2020). Pochi mesi dopo, l’allenatore tedesco sarebbe andato a vincere la Champions. Ecco, ormai è chiaro che i dirigenti del Psg sanno scegliere piuttosto bene gli allenatori. Solo che però finiscono per dimostrarlo davvero altrove, ben lontano da Parigi. Magari chi ha bisogno di un allenatore potrebbe pensare a Pochettino, se e quando lascerà la Francis.