La tripletta pazzesca di Darwin Núñez

Le tre reti contro il Belenenses l'hanno portato a 31 marcature stagionali: è uno dei grandi attaccanti del futuro?
di Redazione Undici

Darwin Núñez ha segnato una tripletta contro il Belenenses, in uno dei derby minori di Lisbona, ma mai come in questo caso il punto focale della notizia e del discorso sul calciatore non si trova nei numeri: tre gol in una sola partita sono quasi la normalità per un attaccante che è arrivato a quota 24 reti in 24 gare di Primeira Liga, che ha mostrato le sue doti anche in Champions League (cinque realizzazioni in nove gare, di cui quattro contro Barcellona, Bayern, Liverpool) e che da due anni è tra le promesse più scintillanti del calcio portoghese, un multiverso dove il talento non manca di certo. La tripletta contro il Belenenses, dicevamo, è importante per il modo in cui è arrivata, per il fatto che le tre giocate che hanno portato al gol descrivono e definiscono un attaccante essenziale ma anche tecnico, rapido ma anche elegante, un calciatore capace di leggere il gioco e le intenzioni dei compagni, quindi il movimento giusto da fare. con un certo anticipo rispetto a chi gli sta attorno.

Il secondo gol è quello che descrive meglio questa sensazione di intelligenza calcistica superiore: mentre Taarabt porta il pallone dalla trequarti verso il limite dell’area, Núñez galleggia sulla linea del fuorigioco in attesa di un passaggio che effettivamente parte ma non arriva, per via della deviazione del difensore. È in questo momento che l’attaccante uruguaiano mostra di avere un sesto senso speciale per il gol: mentre Taarabt torna in possesso del pallone dopo il tocco del suo avversario, Núñez è già rientrato dal fuorigioco in cui era rimasto (inevitabilmente) intrappolato, ha già fatto un secondo movimento a mezzaluna ed è già pronto a ricevere la seconda imbucata del compagno. Che arriva di nuovo, stavolta col sinistro, perché Taarabt è un grande calciatore. Núñez, a quel punto, ha fatto la cosa più difficile: deve “solo” stoppare la palla e poi allungarsela quanto basta per caricare il destro e indovinare il diagonale vincente. Tutto questo succede in quattro, cinque secondi al massimo. È pura qualità, anche se sono solo due tocchi apparentemente banali.

Meno banali sono i tre tocchi che portano al primo gol, sempre su assist di Taarabt: l’ex fantasista del Milan serve Núñez dalla fascia con un passaggio rasoterra ma potente, teso, che il centravanti uruguaiano addomestica con uno stop a seguire con dribbling incorporato che gli apre lo spazio in area di rigore, uno spazio tutto da aggredire e che viene aggredito con il secondo tocco, un attimo prima del tiro. Sempre di destro, sempre diagonale. Anche in questo caso il suo posizionamento appena prima del momento decisivo, quando il compagno sta per servirgli l’assist da trasformare in gol, è assolutamente perfetto. Succede così anche sul terzo go, quando il Benfica recupera palla a centrocampo e allora João Mario può ribaltare velocemente l’azione, e sulla sinistra c’è Núñez che attacca il campo in verticale, resta in linea con la difesa avversaria, detta perfettamente il tempo e lo spazio del passaggio al compagno, e poi il sinistro (sempre in diagonale) è una sentenza. Tutti i gol sono qui, in questo video, uno dietro l’altro:

Una bellissima tripletta

Qualcuno potrebbe obiettare che forse il Belenenses non è l’avversario migliore per poter trarre delle conclusioni, ma come detto Darwin Núñez ha già dimostrato di poter offrire prestazioni simili anche contro squadre di primissimo livello. La sua ascesa sembra irrefrenabile, anche perché è stata velocissima: dopo gli esordi con il Peñarol e la buonissima stagione da rookie all’Almería (16 gol in 30 gare di Secunda División), l’impatto col Benfica è andato sempre più in crescendo, 14 gol nella prima annata e ora l’esplosione definitiva come punta di riferimento, schierato a volte da solo ma anche accanto a Gonçalo Ramos oppure a Yaremchuk. Il fatto che col tempo sia diventato decisivo e prolifico in ogni situazione, che lo sia nonostante qualche piccolo difetto tecnico, tra cui una precisione non proprio accentuata nei passaggi, lo rendono uno dei profili più appetibili sul mercato europeo. Anche perché parliamo di un classe ’99, dell’unico vero erede di Suárez e soprattutto di Cavani, un grande centravanti che ha avuto un percorso e ha delle movenze simili alle sue. Che lo ricorda, in qualche modo. Non a caso, viene da dire, si parla proprio del Manchester United come destinazione probabile alla fine della stagione, per raccogliere diverse eredità. Sarebbe il coronamento di una bella ascesa, sarebbe l’inizio di una storia interessante da seguire, potenzialmente divertente, perché finora abbiamo parlato (giustamente) di Haaland, Mbappé, Vinícius e Vlahovic, ma forse anche Darwin Núñez può entrare a far parte di un club esclusivo, quello dei migliori attaccanti del futuro.

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