Ambrogio Beccaria guida Alla Grande, la nuova eccellenza della vela firmata Pirelli

Un progetto ambizioso, una barca sviluppata interamente in Italia.

Una delle colpe più gravi e ricorrenti che viene attribuita allo sport italiano è quella per cui le istituzioni e le società fanno fatica a programmare, a progettare qualcosa che sia davvero a lungo termine. In realtà tutte le vittorie e le imprese, anche quelle che sembrano frutto del momento, dell’occasione che nasce e dalla capacità di coglierla, nascono dal lavoro, dalle idee. Da un’eccellenza che si è impegnata per diventare tale, per mantenersi ai massimi livelli, non certo dall’improvvisazione. La vita e la carriera di Ambrogio Beccaria si prestano perfettamente a questo discorso: il 30enne velista oceanico milanese, probabilmente una delle più grandi promesse al mondo nel suo sport, ha costruito i suoi successi con grande applicazione e feroce costanza. Così, a novembre 2019, è arrivato lo storico trionfo – il primo di un italiano – nella Mini-Transat, una delle transatlantiche in solitario più prestigiose, coronamento di un percorso di crescita esponenziale nella classe Mini 650. Ora questo percorso si è posto una sfida ancora più ambiziosa, quindi ancora più entusiasmante. Si tratta di Alla Grande, la barca con cui Beccaria salperà ad agosto per un intenso ciclo di allenamenti e di gare che dopo la Palermo-Monte Carlo lo porterà a cimentarsi in un’altra regata di grande tradizione, la Route du Rhum (tra la Francia e i Caraibi), fino ad arrivare al The Race Around in programma a partire da novembre 2023.

L’Italia e la capacità di programmare e progettare lo sport hanno un ruolo importantissimo in questa nuova sfida: Alla Grande, infatti, è un progetto interamente concepito nel nostro Paese, anche per quanto riguarda aziende costruttrici e sponsor. I nomi chiave del progetto, oltre quello di Ambrogio Beccaria, sono quelli del progettista Gianluca Guelfi e del costruttore Edoardo Bianchi, entrambi laureati (esattamente come Beccaria) in ingegneria nautica all’Università della Spezia; quello di Sangiorgio Marine, il cantiere genovese che sta costruendo letteralmente la barca; quello di Pirelli, main sponsor e leader sponsor del progetto, e quello di Mapei, global sponsor di Alla Grande. Sono tutte eccellenze italiane, come ha sottolineato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenuto alla presentazione del progetto al Pirelli Hangar Bicocca: «Siamo di fronte a un progetto entusiasmante, alla sinergia tra soggetti che sono il meglio del panorama milanese e italiano. È un bel modo per rispondere alla negatività che ci circonda, e lo stiamo facendo con uno sport e dei simboli che non sono scontati». Anche Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e CEO di Pirelli, ha detto di Alla Grande: «La sfida che ci ha proposto Ambrogio ci ha contagiato, abbiamo trovato dei valori comuni e una grande voglia di fare cose bene, di trasformare i sogni in qualcosa di concreto. Questo, d’altronde, è il nostro modo di fare impresa. Da sempre».

L’idea alla base di Alla Grande è che si possono fare le cose bene. Anche qui in Italia. Sono questi i temi su cui ha insistito Ambrogio Beccaria parlando della nascita e del futuro di questo progetto: «Fin dall’inizio della mia carriera, quando sono partito per recuperare il relitto che poi sarebbe diventato la mia prima barca, tutti mi davano del pazzo. Quando mi chiedevano come procedevano i lavori di cantiere io rispondevo sempre “alla grande!”. È così che è nato il nome della mia prima barca, è così che è nato il nome di questo nuovo progetto. Quando abbiamo iniziato a pensarci con Eduardo e Gianluca, e tutti come al solito ci davano dei pazzi, ci siamo chiesti: perché dobbiamo seguire una sola cultura? Perché dobbiamo guardare sempre e solo alla Francia se vogliamo fare vela oceanica? Così abbiamo deciso di rimanere in Italia, di far nascere il progetto qui e di trovare aziende che potessero supportarci. Queste aziende hanno fatto di più, e perciò le ringrazio: ci hanno permesso di individuare soluzioni tecniche e sportive all’avanguardia, creando una barca davvero unica».

Il video di lancio del progetto Alla Grande

Alla metà degli anni Novanta, Pirelli lanciò una campagna pubblicitaria rimasta impressa nell’immaginario collettivo. Soprattutto per il claim, vale a dire “La potenza è nulla senza controllo”. Ecco, Ambrogio Beccaria ha spiegato che la progettazione e la costruzione di Alla Grande ha seguito esattamente questa linea guida: «È stato curioso: anche prima che arrivasse Pirelli come lead sponsor, avevamo in mente una barca che fosse potente, ma anche controllabile dal navigatore». Per raggiungere questo obiettivo, Alla Grande ha puntato su una particolare inclinazione longitudinale dell’albero, che permetterà alla barca di andare veloce anche senza i foil; inoltre, ha spiegato Beccaria, «siamo stati un po’ estremi progettando una zona di manovra totalmente coperta, sotto il roof: volevamo che il navigatore avesse il maggior comfort possibile, non è proprio una bella cosa avere ricevere secchiate d’acqua in faccia ogni quarto d’ora».

Tutti questi accorgimenti rendono Alla Grande un Class40 modernissimo, ma anche unico nel suo genere: la prua è ispirata alle tavole da surf, alla loro forma gli permette di planare sulla prima onda senza scontrarsi con quella successiva; il pozzetto con soli 4 winch, di cui 2 centrali, garantisce maggiore rapidità nelle manovre; i timoni basculanti e si sganciano automaticamente verso poppa quando c’è uno shock con un oggetto galleggiante o semi-galleggiante, un’eventualità di cui tener conto nell’Oceano. I progettisti hanno investito molto tempo anche sulla ricerca della sostenibilità: l’energia a bordo è interamente prodotta da fonti rinnovabili, l’acqua è prodotta da un dissalatore che a sua volta è alimentato in maniera ecologica, e infine l’utilizzo della plastica è stato limitato davvero al minimo indispensabile. Ogni dettaglio, insomma, è stato curato nei minimi dettagli, come avviene per tutti i progetti più ambiziosi. Non resta che aspettare il varo, in calendario per luglio Yatch Club Italiano di Genova. Un’altra eccellenza del nostro Paese, non a caso.