La Formula Uno è da sempre caratterizzata da grandi dualismi fra piloti, come quello fra Niki Lauda e James Hunt negli anni Settanta, reso celebre al grande pubblico dal film Rush di Robert Howard, o quello fra i nemici-amici Alain Prost e Ayrton Senna negli anni Ottanta e Novanta. Dopotutto sono proprio queste rivalità ad accendere maggiormente l’entusiasmo per le corse, anche perché spesso si spostano fuori dalle piste. E infatti tra 20 anni ricorderemo meglio il campionato del mondo del 2021, quello vinto da Max Verstappen nelle ultime curve dell’ultimo gran premio dopo un grande equilibrio per tutta la stagione, che non uno qualsiasi dei sei titoli vinti in precedenza da Lewis Hamilton sulla Mercedes, al culmine di stagioni in cui il britannico non ha mai avuto rivali, praticamente.
Le premesse suggerivano che il Mondiale 2022 sarebbe stato caratterizzato da un maggiore equilibrio fra scuderie e piloti rispetto al recente passato, e invece le prime cinque gare stagionali hanno anticipato la nascita di una possibile e duratura rivalità fra Charles Leclerc, su Ferrari, e il campione del mondo in carica Max Verstappen, su Red Bull. I due occupano attualmente i primi due posti della classifica generale, con il ferrarista avanti di 19 punti, hanno vinto tutte le cinque gare finora disputate (tre a due per l’olandese) e hanno conquistato quattro pole (tre del monegasco e una del rivale). Inoltre, vista la crisi della Mercedes e le difficoltà avute finora dai loro compagni di squadra, rispettivamente Carlos Sainz Jr. e Sergio Pérez, è difficile pensare che la situazione possa cambiare di molto, se non per sbilanciarsi nettamente a favore di uno o dell’altro.
Nonostante sia inedita per la Formula Uno, la rivalità fra Leclerc e Verstappen ha radici lontane e risale ai tempi in cui due gareggiavano con i kart, consueta palestra per i piloti professionisti del domani. Entrambi nati nel 1997, si ritrovarono a gareggiare uno contro l’altro nel circuito europeo fra il 2010 e il 2012, insieme ad altri futuri piloti di Formula Uno della loro stessa generazione come Pierre Gasly ed Esteban Ocon. Fu in particolare nel campionato WSK Euro Series del 2012, vinto alla fine da Leclerc, che i due ebbero il loro primo, vero scontro, sia in pista che verbale: nella seconda gara di quella stagione, a Val d’Argenton, in Francia, Verstappen e Leclerc si ritrovarono rispettivamente primo e secondo dopo la partenza, sotto la pioggia; in un tentativo di sorpasso, il monegasco colpì l’olandese, che a sua volta si rifece, rovinando la corsa del rivale. Anzi, lo distrusse, usando lo stesso termine con cui Leclerc ha di recente ricordato quell’evento. Il futuro ferrarista piombò così dal primo al sesto posto e, una volta tagliato il traguardo, si accostò a Verstappen e, dopo aver gesticolato qualche accesa rimostranza, lo spinse fuori pista – a suo dire involontariamente – fino a farlo finire in una pozzanghera: «Era davvero bagnato, l’acqua gli arrivava ai fianchi!»
Di recente, è diventato virale un video in cui ci sono le interviste rilasciate da Leclerc e Verstappen quel giorno, nel dopo gara: in quelle immagini si vede chiaramente come una parte del loro carattere attuale fosse ben formata già allora, nonostante la giovanissima età: «Non è stato corretto», esclama rabbiosamente Verstappen, mentre Leclerc si limitò ad affermare con nonchalance che si era trattato di «nulla, solo un incidente di gara». Per la cronaca, entrambi furono squalificati: Verstappen per l’azione in gara, Leclerc per quella successiva al traguardo.
«All’epoca c’erano episodi che ci facevano odiare a vicenda, ne sono certo», ha scherzato Leclerc. «Solo che poi si cresce». Una crescita che però i due piloti non hanno vissuto in parallelo: dopo l’esperienza con i kart, Verstappen entrò subito nel giro della Red Bull, gareggiò in Formula 3 nel 2014 ed esordì in Formula Uno già l’anno successivo, prima ancora di compiere 18 anni. Da lì, un anno e mezzo di gavetta con la Toro Rosso, poi il passaggio in Red Bull per sostituire Daniil Kvjat e subito la prima vittoria nella categoria, nel Gran Premio di Spagna. Nel mezzo, numerosi record di precocità infranti: a tutt’oggi, è il pilota più giovane ad aver preso parte a un gran premio di Formula Uno, a essere andato a punti, a essere andato a podio e ad aver vinto una gara, tra le altre cose. Leclerc, invece, entrò a far parte della Ferrari Driver Academy nel 2016, passando per le varie serie minori e vincendo un campionato di Formula 2 nel 2017, prima di esordire l’anno successivo in Formula Uno, al volante della scuderia svizzera Sauber – motorizzata Ferrari. Qualche bel piazzamento e una buona prima stagione complessiva gli valsero la rapida chiamata nella scuderia del cavallino, fortemente voluta dall’allora presidente Sergio Marchionne, che lo riteneva uno dei piloti più promettenti in circolazione – tanto che nel frattempo si era guadagnato lo scomodo soprannome di Predestinato. Nel corso della prima stagione in rosso arrivarono due vittorie e ben sette pole position, e soprattutto una posizione in classifica migliore del suo compagno di squadra, il ben più esperto Sebastian Vettel.
Insomma, prima di quest’anno i dubbi vertevano sul quando Verstappen e Leclerc si sarebbero giocati un mondiale tra loro, e non sul se. Ora che quel momento è arrivato, la sfida sembra entusiasmare entrambi: «È fantastico ora combattere in Formula Uno, ed entrambi abbiamo grande rispetto per l’altro. Questo è cambiato di sicuro», ha affermato il ferrarista. Per l’olandese, invece, competere contro qualcuno con cui gareggia quasi da una vita risulta «naturale», come ha raccontato alla Gazzetta dello Sport. Forse è per questo che i duelli fra i due nelle prime cinque gare di questa stagione si sono rivelati estremamente corretti, mettendo allo stesso tempo sotto i riflettori quanto le loro caratteristiche siano complementari: Verstappen è più aggressivo e muscolare, Leclerc più scaltro e irruento. Verstappen è un animale da gara che ama le battaglie corpo a corpo, Leclerc è più abile nel giro secco e nel trovare le traiettorie perfette.
Nella prima gara in Bahrain, per esempio, negli unici momenti di difficoltà, cioè quando si è visto sorpassato da Verstappen, Leclerc ha preferito per ben due volte mantenere la propria linea, lasciando passare il rivale in modo da avere un vantaggio nella parte di pista successiva e tornare così in testa alla gara. In Arabia Saudita, Verstappen ha guadagnato la prima posizione con la forza, dopo tre sfide in frenata per non concedere all’altro il vantaggio del DRS – l’alettone posteriore mobile che fornisce qualche chilometro orario di vantaggio in più quando si è in scia – sul rettifilo successivo. Al termine della gara, Leclerc si è congratulato via radio con l’avversario, per poi presentarsi felice e divertito in sala stampa.
In tutte le tre gare successive abbiamo poi assistito a ulteriori confronti e sorpassi fra i due, a favore dell’uno o dell’altro a seconda delle occasioni, ma sempre all’insegna della correttezza estrema. Per certi versi, sembra di assistere a un remake della sfida fra Michael Schumacher e Mika Häkkinen dei campionati 1998 e 2000, con due piloti la cui rivalità era iniziata ben prima del loro arrivo in Formula Uno, già all’inizio degli anni Novanta in Formula 3. Due piloti che inoltre si stimavano enormemente a vicenda, in pista così come a parole. Anzi, Schumacher ha spesso detto che Häkkinen è stato l’unico rivale che abbia mai rispettato e temuto.
Il Verstappen del 2022 sembra dunque tutto un altro pilota rispetto a quello che ha sfidato Hamilton nel 2021, annata caratterizzata da contatti spesso vigorosi, grandi rischi corsi da entrambi, penalità e polemiche continue dentro e fuori dalla pista, da una parte e dall’altra. Come ha sottolineato il giornalista britannico Mark Hughes, lo scorso anno l’olandese era guidato dalla «disperazione» di voler – o forse è meglio dire dover – vincere il suo primo titolo mondiale, mentre ora quella pressione non ci sarebbe più, pur restando intatta la fame di vittorie. Prima o poi, quando il campionato mondiale entrerà nelle sue fasi più calde, potremmo dunque tornare a vedere il Max Verstappen che conosciamo, quello aggressivo e spietato con cui abbiamo avuto a che fare finora. In quel momento, Leclerc dovrà essere bravo ad adeguarsi, soprattutto sotto il punto di vista psicologico. Lo stesso ferrarista è consapevole che la situazione potrebbe scaldarsi da un momento all’altro, come ha specificato in un’intervista con ESPN in avvicinamento al gran premio di Miami: «Sono sicuro che quando mancheranno solo cinque gare alla fine, se saremo ancora nella posizione attuale di combattere per il campionato, le cose diventeranno più tese». Anche qui possiamo metterci la firma: il dubbio non è sul se, ma piuttosto sul quando questo succederà, perché quando le gare inizieranno a diventare decisive, nessuno dei due vorrà restare indietro. Ferrari e Red Bull permettendo.