Perché il Manchester City non ha ancora annunciato Haaland?

Ci sono alcune cose da sistemare prima di dare inizio alla nuova era.

Era il 10 maggio quando il Manchester City, attraverso il proprio profilo Twitter, annunciava di aver raggiunto un «principio di accordo con il Borussia Dortmund per il trasferimento di Erling Haaland». Già allora era evidente che si trattasse di una delle operazioni più significative degli ultimi anni, e non poteva essere altrimenti: uno dei talenti più puri del calcio europeo si sarebbe trasferito nella squadra di Pep Guardiola, un allenatore che da tempo non si trovava a dover lavorare con un centravanti puro di tale rilevanza, di tale riconoscibilità. Solo che l’entusiasmo iniziale e le fantasie dei tifosi Citizens hanno lasciato presto il posto all’ansia: a quasi un mese dal primo annuncio, infatti, la società inglese non ha rilasciato alcuna immagine o filmato di Haaland in maglia blue, nemmeno dopo aver conquistato la Premier League all’ultimo respiro, rimontando 3-2 l’Aston Villa e rendendo vana la vittoria del Liverpool – arrivato secondo a un solo punto di distanza. Non a caso sui social è stato lanciato l’hashtag #AnnounceHaaland, anche se il City non può di fatto depositarne il contratto almeno fino a venerdì dieci giugno, data di apertura del calciomercato in Inghilterra.

Le beghe legali e i cavilli legati all’apertura delle finestre di mercato sembrano però aver poco a che fare con il ritardo che sta tenendo col fiato sospeso i tifosi inglesi: The Athletic ha ricostruito le tappe della vicenda Haaland-City, tra quell’annuncio a mezza bocca sui social e l’ultimo video Instagram in cui l’attaccante norvegese si filma, dal ritiro della Nazionale, mentre ascolta gli Oasis. Due settimane fa, infatti, Haaland è stato visto – rivelano fonti interne al club inglese – mentre passeggiava per il centro di allenamento, con addosso la tuta del City, per il suo primo servizio fotografico ufficiale con la nuova maglia. Tutto è pronto, insomma, ma il Manchester ha deciso di aspettare, ancora: «Non appena sarà un giocatore del City, foto e video arriveranno», rivela a The Athletic una fonte interna al club.

Più che un problema legale – gli accordi con il Dortmund prevedono l’ufficialità del trasferimento dal primo luglio – sembra quindi una questione di puro marketing: la società inglese sta infatti studiando il modo migliore per capitalizzare al massimo l’investimento su Haaland, anche in termini di impatto e spettacolarità dell’annuncio. L’intenzione è creare tutte le condizioni per una presentazione che possa essere un evento di massa, che alimenti l’entusiasmo dei tifosi. Eventi simili erano stati preparati anche per Jack Grealish, Riyad Mahrez, João Cancelo e Rodri, ma è evidente che ora siamo su un altro livello: stiamo parlando di uno dei centravanti più forti al mondo, una superstar destinata a dominare i prossimi dieci anni, in campo e fuori, e quindi occorre qualcosa di davvero speciale. Il Manchester City vuole arrivare agli annunci ufficiali in maniera graduale: già nel corso della prossima settimana potrebbe essere lanciata una campagna sui social. Un modo per aspettare che Haaland concluda i suoi impegni con la Norvegia – con cui ha segnato già tre gol in due partite di Nations League, arrivando a 18 reti in 19 presenze – e sbarchi finalmente a Manchester, dove è atteso non prima dell’inizio di luglio.

A quel punto il City spera anche in un altro evento: la cessione di Gabriel Jesus e la conseguente “liberazione” della maglia numero 9, quella destinata ai grandi centravanti per antonomasia, che rappresenterebbe una manna dal cielo per il dipartimento marketing del club. Attualmente quel numero è sulle spalle proprio di Gabriel Jesus, che però è seguito da Arsenal e Real Madrid. Come detto, la speranza della dirigenza City è che la sua cessione venga chiusa e ufficializzata prima dell’arrivo di Haaland, così da affidargli il numero 9 fin da subito. Una strategia, questa, condivisa anche con l’entourage del giocatore, che ha vestito il 9 nelle sue due stagioni in Bundesliga e lo ha voluto anche in Nazionale, così da massimizzare ancora di più la potenza del suo marchio. L’intenzione insomma è quella di creare un vero e proprio brand, sul modello di Cristiano Ronaldo con il suo storico “marchio” CR7. Proprio il caso Ronaldo ha fatto scuola, in questo caso: un anno fa, quando il suo ritorno al Manchester United divenne ufficiale, la maglia numero 7 era già stata assegnata a Edinson Cavani; l’attaccante uruguaiano fu costretto a passare al 21, e il City vorrebbe evitare proprio questo, anche per non alimentare tensioni interne allo spogliatoio. Insomma, ecco perché il Manchester City non ha ancora annunciato Haaland: deve essere tutto pronto e tutto perfetto per iniziare una nuova era, e non è facile mettere a posto tutte le tessere di questo mosaico.