La Liga ha denunciato Paris Saint-Germain e Manchester City

Il campionato spagnolo ha segnalato delle violazioni del Fair Play Finanziario da parte dei due club.

Che il rinnovo di Kylian Mbappé rappresentasse molto più che una semplice firma su un contratto da parte di un calciatore, per quanto forte, lo si era capito dalla reazione dei tifosi del Psg, che hanno festeggiato questo ri-acquisto molto più di quanto abbiano celebrato il titolo nazionale. Ma c’è stato tanto altro: il presidente francese Emmanuel Macron, in questi mesi di campagna elettorale, si è mosso in prima persona per convincere il talento parigino a restare in Ligue 1, per guidare non solo la crescita del movimento calcistico, ma dell’intero sport francese. Del resto avere nel proprio Paese quello che è, probabilmente, il calciatore più forte del mondo, fa la differenza anche in termini di visibilità e ritorno economico. Insomma, l’affare Mbappé è diventato ben presto una questione politica, e le cifre del suo nuovo contratto con il Paris Saint-Germain lo confermano: 50 milioni per tre anni – mentre il Real Madrid ne offriva “soltanto” la metà – più un bonus alla firma che si aggira tra i 100 e i 150 milioni di euro. Cifre mostruose, irraggiungibili e insostenibili per chiunque non abbia uno stato sovrano alle spalle. E che proprio in virtù di tutto questo non sono andati giù a qualcuno. Soprattutto in Spagna.

Attraverso un comunicato apparso sul proprio sito, la Liga ha annunciato di aver depositato un reclamo ufficiale alla UEFA contro l’operato del Psg e del suo presidente Al-Khelaifi, che avrebbero violato più volte – almeno secondo il presidente della lega spagnola, Javier Tebas – il Fair Play Finanziario, ovvero quell’insieme di norme che impongono ai club di spendere in proporzione al proprio fatturato. «Questa settimana», si legge nella nota ufficiale, «LaLiga ha presentato un reclamo alla UEFA contro il Psg, che si aggiunge ad un altro contro il Manchester City ad aprile, sulla base del fatto che questi club violano continuamente le attuali regole del fair play finanziario». Nel mirino dei vertici della Liga sembrano esserci quindi quelle super potenze che negli ultimi anni hanno monopolizzato il calciomercato europeo: «LaLiga ritiene che queste pratiche alterino l’ecosistema e la sostenibilità del calcio, danneggino tutti i club e le leghe europee e servano solo a gonfiare artificialmente il mercato, con denaro non generato all’interno del calcio stesso». Il riferimento è al continuo afflusso di denaro che arriva nelle casse di Paris Saint-Germain e Manchester City direttamente dai fondi sovrani di Qatar e Emirati Arabi, rispettivamente, quindi da due stati che possono contare su risorse presso che illimitate. «Il finanziamento irregolare di questi club», continua il comunicato, «viene effettuato o tramite iniezioni dirette di denaro o tramite sponsorizzazioni e altri contratti che non corrispondono alle condizioni di mercato e non hanno senso economico. La denuncia contro il Manchester City è stata presentata alla UEFA ad aprile, mentre quella contro il Psg la scorsa settimana. E non si può escludere che nei prossimi giorni qualcuno di questi reclami sarà ampliato con l’aggiunta di nuove informazioni».

La battaglia intrapresa dalla Liga è pronta a superare i suoi confini sportivi: «Abbiamo assunto studi legali in Francia e Svizzera, tra cui quello del dell’avvocato Juan Branco, con l’obiettivo di avviare un’azione amministrativa e legale dinanzi agli organi competenti in Francia e nell’Unione Europea il prima possibile. In Svizzera, LaLiga sta esaminando diverse opzioni di rappresentanza a causa di possibili conflitti di interesse per Nasser Al-Khelaïfi derivanti dai suoi vari ruoli in Psg, UEFA, ECA e BeIN Sports». Non è a prima volta che la Liga segnala queste pratiche che giudica anticorrenziali, anche se in passato i reclami presentati non sono andati come Tebas sperava: «L’organizzazione spagnola è sempre stata in prima linea nella difesa del controllo economico. Nel 2017 e nel 2018, ha presentato ricorso alla UEFA contro Paris Saint-Germain e Manchester City per violazione del fair play finanziario, che ha portato a sanzioni UEFA contro entrambi i “club statali”, sebbene queste siano state successivamente annullate da bizzarre sentenze del TAS». Questa volta, però, l’esito potrebbe essere diverso: «Le accuse della Liga, così come le recenti dichiarazioni rilasciate dall’associazione dei club spagnoli al riguardo, si basano su dati, oltre a un monitoraggio e un’analisi dettagliati dei conti certificati dei due club».