Il documentario di Pogba è il peggior film su IMDb

Il Pogmentary non piace a nessuno.

Paul Pogba si è preso – di nuovo – le prime pagine. E non solo perché il suo imminente ritorno alla Juventus sta occupando molti spazi nel racconto del calciomercato, e non poteva essere altrimenti, in questi mesi senza calcio giocato. Su Amazon Prime, infatti, è disponibile da alcuni giorni il Pogmentary, una docu-serie che segue l’ormai ex centrocampista dello United in campo, a casa, negli spogliatoi, in vacanza, per mostrarne un lato più genuino, umano, intimo, anche in momenti complicati, per esempio quelli vissuti in seguito alla delusione per l’eliminazione dall’Europeo 2020, oppure i dubbi e la frustrazione per la difficoltosa trattativa di rinnovo con lo United – che poi si è arenata in maniera definitiva. La serie, insomma, si propone si presentare Pogba come personaggio, il calciatore ma anche il businessman, un’icona di stile che addrittura sogna una carriera da attore negli Stati Uniti.

I risultati di questa operazione, almeno per ora, non sembrano essere troppo incoraggianti. Sul sito “Internet Movie Database”, comunemente noto come IMDb, il più autorevole per avere informazioni e giudizi su film, attori e serie tv varie ed eventuali, il Pogmentary ha il rating più basso tra tutti gli show presenti: addirittura 1.0 su 10. Certo, la serie è uscita da appena una settimana, e ha tutto il tempo per recuperare terreno, ma sicuramente questi primi giorni di recensioni sono stati davvero negativi: addirittura 6mila persone, il 94,7% del campione rilevato da IMDb, ha assegnato un solo punto – il minimo voto possibile – all’opera.

In alcune recensioni, il Pogmentary viene definito «delirante», «un’opera in cui Pogba sembra ossessionato dal culto di se stesso», «una sciocchezza», «schifoso», «terribile». Scorrendo la pagina dei giudizi peggiori si percepisce chiaramente che molti dei contributi sono stati scritti da persone – tifosi del Manchester United? – che non amano particolarmente Pogba come calciatore. E infatti, al di là degli insulti, molte recensioni parlano delle sue doti in campo («giocatore egoista e scarso»), di come viene raccontato e percepito all’esterno («un sopravvalutato pieno di sé»), insomma di cose che c’entrano molto poco con un sito che si occupa di cinema, di prodotti mediali, e che aggrega le opinioni sulle produzioni più interessanti.