Il brasiliano Yago Pikachu è finalmente andato a giocare in J-League

Un trasferimento dall'enorme potenziale commerciale.
di Redazione Undici 19 Luglio 2022 alle 13:54

Il campionato giapponese di J-League è in corso di svolgimento, siamo alla giornata 22 di 34, ma il calciomercato in entrata è aperto. Per provare a mantenere la categoria, lo Shimizu S-Pulse – al momento penultimo in classifica, ma distante solo un punto dalla zona-salvezza – ha deciso di completare un’operazione con il Fortaleza, club di massima divisione brasiliana: l’acquisto del 30 enne terzino destro Glaybson Yago Souza Lisboa. Come tutti i brasiliani, anche lui ha un apelido, vale a dire una sorta di soprannome che diventa nome colloquiale e ufficiale. Nel suo caso, la scelta è stata piuttosto fantasiosa: Yago Pikachu. Sì, esatto, avete letto bene: un calciatore che si chiama Pikachu, esattamente come il Pokémon più famoso di tutti, è andato a giocare in Giappone. Laddove il franchise Pokémon è stato inventato, da Satoshi Tajiri, nel 1996.

Yago è nato a Belém, nello stato brasiliano del Pará, e ha iniziato a giocare a calcio nella squadra di futsal del Tuna Luso, la stessa di un altro talento brasiliano decisamente più conosciuto di lui: Paulo Henrique Ganso. È proprio nella sua prima squadra che i compagni iniziano a chiamarlo Pikachu, perché è piccolo e scattante, proprio come il primo Pokémon allenato da Satoshi/Ash Ketchum – il protagonista dell’anime tratto dalla storia dei Pokémon, che nascono come un videogioco sviluppato e distribuito per conto della Nintendo. In realtà pare che il calciatore brasiliano, in origine, non amasse così tanto questo suo apelido.

Ora però in Giappone le cose potrebbero migliorare – o peggiorare, secondo un altro punto di vista. Ci sarebbero innumerevoli possibilità per sfruttare il nome di Yago Pikachu dal punto di vista commerciale, per Shimizu S-Pulse, e invece il club nipponico ha optato per un tweet di presentazione serio e anche piuttosto convenzionale: una foto del calciatore con il suo nuovo numero di maglia, il nome scritto in ideogrammi e anche in caratteri occidentali. Il tweet lo trovate allegato sotto, più che altro vi consigliamo di scorrere le risposte dei tifosi e di altri appassionati giapponesi, che sono stati sicuramente più fantasiosi del social media manager dello Shimizu. Noi ne abbiamo allegata solo una, ma è indicativa. Del resto perché non era così difficile fare qualcosa di più divertente, in questo caso:

 

>

Leggi anche

Calcio
La mascotte del Barcellona, Cat, sta avendo un successo clamoroso e inaspettato
L’account ufficiale supera 1,3 milioni di follower su Instagram e il peluche è andato a ruba in poche ore
di Redazione Undici
Calcio
Erling Haaland ha detto di essere innamorato del VAR
La stella del Manchester City pochi giorni fa ha interrotto una striscia da record
di Redazione Undici
Calcio
Xabi Alonso meriterebbe più tempo al Real Madrid, tempo che probabilmente non avrà
La rivoluzione del tecnico basco non sta andando veloce come imporrebbe il prestigio del Madrid. E allora la sconfitta contro il Manchester City ha già fatto scattare l'allarme-esonero.
di Redazione Undici
Calcio
Gareth Bale ha detto di essere stato vittima delle fake news sul golf, perché «non è vero che a Madrid ci giocavo così tanto»
L'equivoco di un'esultanza maldestra, la rabbia della stampa spagnola che lo accusò di snobbare il madridismo per un hobby. Che a quanto pare, per il gallese non era nemmeno un granché.
di Redazione Undici