Il Psg ha inventato il calcio d’inizio perfetto

Neymar, Verratti, Neymar, Messi e Mbappé: otto secondi, quattro passaggi, gol.

A causa di tante vicissitudini tutte diverse tra loro, nella scorsa stagione non siamo riusciti ad apprezzare davvero la forza straripante dell’attacco del Paris Saint-Germain. Si pensi per esempio alla condizione quasi sempre precaria di Messi e agli infortuni ripetuti di Neymar, fino ad arrivare alle incomprensioni praticamente manifeste tra Mbappé e le altre stelle del club parigino, allo scarso feeling tra la squadra e Pochettino, agli equivoci tattici legati alla gestione – a dir poco discutibile – del tecnico argentino. È come se avessimo perso una grande occasione: al suo primo anno, il tridente più forte del mondo – probabilmente uno dei più forti nella storia del calcio – ci ha regalato pochissimi momenti di vera luce, pochissimi istanti in cui ha mostrato la sua reale, immensa, qualità.

Ora siamo all’inizio del secondo anno e le cose sembrano andare un po’ meglio. Lo dicono i dati: nelle quattro gare disputate finora, una di Supercoppa e tre di Ligue 1, il tridente del Psg ha messo insieme 15 gol e otto assist; a livello numerico, il giocatore più performante è stato Neymar, autore di sette reti e sei passaggi decisivi. È evidente che la nuova formula tattica e il nuovo approccio rigido – per non dire severo – di Galtier abbiano avuto un effetto balsamico sulle superstar del Paris, finalmente in grado di interagire in maniera sana, costruttiva. È stato lo stesso allenatore, nella conferenza stampa dopo la gara vinta ieri per 1-7 in casa del Lille, a dire che «la cosa più importante che ho visto è stata la volontà di giocare l’uno per l’altro, di collaborare, e quindi di divertirsi in campo». È una sensazione che va molto al di là delle cifre di gol e assist, è una questione di momenti, di azioni che restituiscono una reale integrazione tra tre fuoriclasse straordinari. Come l’incredibile manovra su calcio d’inizio che ha determinato il gol del vantaggio siglato da Kylian Mbappé dopo soli otto secondi di gioco, record assoluto nella storia del massimo campionato francese.

Il primo tocco è di Neymar, direttamente dal kick off. La palla viene ricevuta da Verratti, che la ferma e poi serve nuovamente il brasiliano. Che, in quei pochi istanti, si inventa la prima magia: finge di attaccare la profondità, di attaccare le linee del Lille, ma poi torna indietro per ricevere il passaggio di ritorno del centrocampista italiano. A quel punto Neymar ferma la palla per Messi come se l’argentino fosse un quarterback di football americano, nel frattempo Mbappé ha già tagliato alle spalle del centrocampo e della difesa del Lille. Il lancio di Messi è perfettamente dosato, e trova Mbappé sulla corsa, solo davanti al portiere del Lille. Anche il pallonetto dell’attaccante francese è perfettamente dosato, il pallone rimbalza prima della linea di porta e poi si deposita dolcemente in rete.

Tutto in otto secondi

Su YouTube ci sono tantissime compilation di gol segnati direttamente da calcio d’inizio, ma la maggior parte di queste marcature nascono da tiri da lontano o comunque da lanci lunghi, quindi da azioni casuali, meno studiate rispetto a quella disegnata da Neymar, Verratti, Messi e Mbappé. Anche altre squadre hanno studiato meccanismi e routine speciali per la prima azione della gara: nell’anno della promozione in Premier League, per esempio, il Brentford si era inventato un calcio d’inizio con un altissimo lancio a campanile, una sorta di drop kick in stile rugby per guadagnare metri e determinare un contrasto di testa. Siamo evidentemente a un livello inferiore rispetto alla perfetta armonia della combinazione tra Neymar, Verratti, Messi e Mbappé, e probabilmente il punto è proprio questo: Galtier ha studiato e sfruttato le enormi qualità dei suoi fuoriclasse per creare un nuovo meccanismo tattico in grado di sorprendere gli avversari. Di farlo direttamente dal calcio d’inizio  in maniera non casuale, anzi preparata in ogni dettaglio. Né più né meno dei primi schemi su calci piazzati immaginati e allenati chissà quanti anni fa, e che oggi sono una parte importante della preparazione di tutte le squadre, a tutti i livelli.