Cos’è questa storia di Pogba, incantesimi, santoni e Mbappé

E non è tutto: ci sono anche ricatti, estorsioni e minacce con un fucile.

Forse è meglio fare come il giornale spagnolo Marca, cioè prenderla con ironia: se la Francia reduce dal caso relativo al sextape Benzema-Valbuena ha vinto i Mondiali, magari lo farà anche quella reduce dalla nuova faida scoppiata tra Paul Pogba, la sua famiglia e Kylian Mbappé. In Francia, ovviamente, i toni usati sono molto più gravi: L’Équipe parla di «un caso sordido e potenzialmente esplosivo per Deschamps, che in questa fase di avvicinamento alla Coppa del Mondo ha già dovuto affrontare la morte di suo padre e un avvio da incubo nella Nations League». Ma cosa è successo veramente? Perché la faida tra i membri della famiglia Pogba ha avuto – o potrebbe avere – delle ripercussioni su Kylian Mbappé e quindi sulla Nazionale francese?

Cominciamo dal principio, ovvero da quello che è successo nel corso della serata di sabato 27 agosto: Mathias Pogba – fratello maggiore di Paul ed ex giocatore di squadre come Pescara, Patrick Thistle e Sparta Rotterdam, nonché gemello di Florentin, pure lui calciatore professionista attualmente tesserato con gli indiani del Mohun Bagan – ha pubblicato sui social un video in cui prometteva «grandi rivelazioni» su suo fratello Paul e sulla sua attuale agente, Rafaela Pimenta – erede dell’impero di Mino Raiola. Leggendo da un foglio di carta scritto in quattro lingue, Mathias Pogbaha detto che «il pubblico francese, italiano, spagnolo e inglese, ma soprattutto i componenti della Nazionale francese, della Juventus e gli sponsor che sostengono Paul dovrebbero essere a conoscenza di alcuni suoi comportamenti». Poi ha parlato di Kylian Mbappé e, come detto, di Rafaela Pimenta: «La donna più potente del calcio, che secondo mio fratello è la sua seconda madre». Qui il video registrato in lingua italiana.

Paul Pogba ha risposto poche ore dopo, ancora prima che queste rivelazioni fossero fatte in maniera completa – il profilo Instagram di Mathias Pogba è fermo a due giorni fa. L’ha fatto attraverso i suoi avvocati e un comunicato stampa ufficiale, in cui si legge che «le recenti dichiarazioni fatte da Mathias Pogba sui social network non sono una sorpresa: si aggiungono alle minacce e ai tentativi di estorsione ai miei danni finalizzati negli ultimi mesi da una banda organizzata. Le indagini da parte delle autorità competenti sono in corso da un mese, sia in Italia che in Francia». La versione di Pogba, almeno quella relativa all’esistenza di un’indagine in corso, è stata confermata dal medium francese France Info in questo articolo. In cui viene descritta una scena da film, che ricorda un po’ Quei Bravi Ragazzi di Martin Scorsese: «Alla fine di marzo, durante l’ultimo raduno della squadra francese, Paul Pogba ha fatto visita alla sua famiglia Lagny-sur-Marne. Secondo il suo racconto, in quell’occasione sarebbe stato sequestrato da alcuni amici d’infanzia e poi minacciato da due uomini incappucciati armati di fucile d’assalto, il tutto in un appartamento di Parigi. Il movente sarebbe di tipo economico: questi uomini avrebbero imposto a Paul Pogba di pagare tredici milioni di euro in cambio della loro protezione e discrezione negli ultimi tredici anni, un periodo in cui il giocatore francese non avrebbe aiutato economicamente i suoi vecchi amici. Questi ricatti sarebbero iniziati nei mesi precedenti e proseguiti in quelli successivi, sia al centro d’allenamento del Manchester United che in quello della Juventus. Secondo Paul Pogba, tra i componenti di questa banda ci sarebbe anche suo fratello Mathias».

Sempre secondo la ricostruzione di France Info, Pogba avrebbe detto alla polizia di non essersi mai sottratto alle richieste d’aiuto della sua famiglia e dei suoi vecchi amici, di aver sempre aiutato economicamente coloro che ne avevano bisogno. Almeno fino allo scorso gennaio, quando uno di questi vecchi amici, che in quel momento suo ospite a Manchester, era stato allontanato dopo un utilizzo non autorizzato della carta di credito di Paul Pogba, per un esborso di 200mila euro. In un thread publicato su Twitter, che trovate sotto, Mathias Pogba ha accusato suo fratello di aver mentito alla polizia e di voler manipolare le persone per apparire innocente rispetto a tutto ciò che era successo. Addirittura, Mathias sostiene di essere «quasi morto» per colpa di Paul:

A un certo punto di questi tweet, l’avrete letto, Mathias Pogba parla anche di Kylian Mbappé. Il riferimento che serve per capire la citazione si trova sempre nel pezzo pubblicato da France Info: «Il nome dell’attaccante del Paris Saint-Germain appare in questa vicenda suo malgrado. Paul Pogba ha confermato alla polizia di aver già pagato un marabutto del suo entourage per proteggersi dagli infortuni. Il punto è che i ricattatori dichiarano di avere le prove secondo cui il centrocampista della Juventus si sia servito di lui per lanciare una sorta di incantesimo maligno nei confronti di alcuni avversari e compagni di squadra, tra cui Kylian Mbappé». A questo punto occorre un disclaimer: per marabutto, secondo il dizionario Treccani, si intende «una figura di santone musulmano (che risente l’influenza delle culture tradizionali africane) cui si attribuiscono doti taumaturgiche e divinatorie». Ovviamente Pogba ha negato, durante gli interrogatori con la polizia, di aver usato i poteri di questo marabutto per colpire Mbappé.

È tutto molto triste e pure molto surreale. Anche perché, come spiega So Foot in questo articolo, Mathias Pogba ha continuato a seguire le partite della Francia – e quindi di suo fratello – fino a pochi mesi fa. Lo stesso Mathias, in un’intervista rilasciata alla stessa testata il 28 marzo scorso, ha detto che avrebbe continuato a consigliare suo fratello Paul fino alla morte, perché il suo ruolo era quello di fratello maggiore; pochi giorni prima, inoltre, il centrocampista della Juventus e della Nazionale si è recato allo Shangri-la, lussuoso hotel parigino, per assistere alla serata organizzata dalla fondazione 48 H POUR, di cui Mathias è uno dei donatori più importanti. Eppure ora siamo di fronte a una specie di crisi politico-familiare che ha già tracimato all’esterno della famiglia, coinvolgendo sedicenti sciamani, Mbappé, la Nazionale francese e una banda di ricattatori che sanno incappucciarsi e minacciare una persona con un fucile d’assalto. Se non fosse tutto vero, o quasi, sarebbe una sceneggiatura davvero incredibile.