Il Portogallo potrebbe schierare quattro squadre diverse ai prossimi Mondiali, tutte molto forti

Il ct Fernando Santos può pescare giocatori da un enorme bacino di talenti.

Grazie al netto 4-0 rifilato alla Repubblica Ceca, il Portogallo è a un passo dalla fase finale di Nations League: basterà non perdere con la Spagna, domani sera a Braga, per conquistare la semifinale della seconda competizione Uefa per rappresentative nazionali. La Seleção è reduce da anni contraddittori: gli Europei conquistati del 2016 e la Nations League vinta nel 2019 sono stati i primi successi della sua storia e ora una nuova semifinale di Nations League sembra dare continuità al progetto del ct Fernando Santos, ma nel mezzo ci sono state due eliminazioni piuttosto dolorose ai Mondiali e agli Europei, per mano di Uruguay e Belgio; inoltre la qualificazione per Qatar 2022 è arrivata solo ai playoff, dopo che la squadra lusitana aveva perso il primo posto del girone iniziale a vantaggio della Serbia. Tra l’altro il sorpasso della rappresentativa balcanica è arrivato all’ultimo minuto dell’ultima partita, grazie a un clamoroso gol di Mitrovic.

Questo andamento – a dir poco – altalenante non ha impedito al movimento portoghese di costruire una rosa profondissima e piena di talento. In effetti il roster a disposizione di Fernando Santos è praticamente sconfinato, al punto che il sito Bleacher Report ha compilato addirittura quattro formazioni diverse con cui i lusitani potrebbero giocare i Mondiali. Certo, il valore di alcuni giocatori – soprattutto in difesa e a centrocampo – è molto variabile tra la squadra idealmente titolare e quella composta dalle alternative, ma nel reparto offensivo la qualità è davvero debordante:

Come detto, è evidente che ci sia una sproporzione tra l’attacco e il resto della squadra: basti pensare che gli otto difensori delle “prime due squadre” sono Cancelo, Rúben Dias, Pereira, Mendes, Dalot, Djaló, Pepe e Mário Rui, mentre in avanti ci sono Bernardo Silva, Bruno Fernandes, João Felix, Cristiano Ronaldo, Diogo Jota, Renato Sanches, Rafa Leão e André Silva. Come se non bastasse, considerando che ci sono solo 26 posti in rosa, ci sarebbero talenti offensivi come Francisco Trincão, Gonçalo Guedes e Pedro Neto che non potrebbero avere spazio. Il merito di questa fioritura di talento va certamente attribuito al grande lavoro fatto dalle grandi società portoghesi – Sporting, Benfica e Porto – sul settore giovanile e nello scouting, un modello replicato poi anche da altre società di Primeira Liga. E se dopo la vittoria degli Europei sembrava che quella generazione di calciatori stesse sfiorendo prematuramente, anche a causa di un mercato fin troppo orientato alla cessione dei talenti migliori, sono arrivati dei nuovi giovani in grado di tenere altissimo il livello della Nazionale portoghese. Al punto che, come abbiamo visto, i lusitani potrebbero presentarsi ai Mondiali con quattro Nazionali diverse, tutte molto competitive. Quanti altri Paesi potrebbero fare altrettanto?