Il restyling più bello dell’anno è quello dell’Athens Kallithea FC, in Grecia

Una sfida ambiziosa per il piccolo club di Atene, curata da Ted Philipakos e dal Bureau Borsche.

C’è un nuovo progetto di rebranding calcistico che sta facendo parlare gli appassionati di questa nicchia (in espansione) fatta di pallone ed estetica. Non siamo né in Italia né in Inghilterra o Francia, ma nella più inaspettata Grecia. Ad Atene, e per la precisione nel quartiere Kallithea: un’area della capitale greca che dall’Acropoli si allunga verso il mare, lasciandosi alle spalle i quartieri più famosi come Pangrati ed Exarcheia. Se non avete mai sentito parlare del Kallithea FC, che da qualche giorno si chiama Athens Kallithea FC, è perché il club è finora rimasto nell’ombra, almeno internazionalmente: anche questa stagione disputerà la seconda serie greca, dopo che l’anno scorso aveva sfiorato la promozione.

Lo stadio del club, il Grigoris Labrakis, si trova a pochi minuti di auto dal nuovo centro culturale legato alla Fondazione Stavros Niarchos, progettato da Renzo Piano e inaugurato nel 2016, affacciato sul mare. «Kallithea è un quartiere tradizionale ateniese, modesto ma rispettato», ci spiega Ted Philipakos, il brand manager greco-statunitense che è anche la mente dietro al Venezia FC. «È in una posizione importante: la sua parte settentrionale è praticamente all’ombra dell’Acropoli, quella meridionale dove la città incontra la Riviera ateniese. E ha uno degli stadi più centrali di tutta Atene».

Come successo per la stagione 2022/23 del Venezia FC e per quella 2021/22 dell’Inter, il rebranding del club è stato curato dal Bureau Borsche, il famoso studio di design con base a Monaco. Borsche e il suo team hanno reinventato il logo, leggermente aggiornato i colori della squadra, che rimane comunque bianca e blu, disegnato la nuova tipografia e naturalmente le nuove maglie: «Mi piace il fatto che il bianco e il blu non siano soltanto belli di per sé, ma possano essere anche simbolo di qualcosa di più grande, visto che sono i due colori nazionali», dice ancora Philipakos.

Un progetto del genere inserito in un luogo difficile come il calcio greco è una sfida coraggiosa. Philipakos commenta: «Nel 2004 la Grecia aveva vinto gli Europei, ma non solo: il campionato greco era considerato il sesto in Europa per coefficiente, e poco prima dell’Europeo il Panathinaikos aveva giocato due quarti di finale europei, perdendo contro il Barcellona e il Porto di Mourinho (nel 2002 in Champions, nel 2003 in Coppa Uefa, ndr). C’è un’eccellente eredità calcistica qui. Ed è un Paese molto appassionato di calcio e sport in generale». Ma il progetto Athens Kallithea FC vuole creare scintille in grado di atterrare anche fuori dai campi da calcio. Dice ancora lui: «Atene negli ultimi anni ha vissuto un revival come capitale culturale europea. Eppure la sua “scena calcistica”, una componente fondamentale della vita e della cultura di un luogo, è rimasta legata al passato. Mi piacerebbe che questo progetto innescasse un dialogo e contribuisse a un ripensamento. C’è bisogno di un cambio di paradigma. E c’è un enorme potenziale».

Le foto della campagna sono state scattate da Chris Kontos, fondatore del bellissimo Kennedy Magazine, in luoghi poco appariscenti, e molto legati alla quotidianità “local”, di Atene. Da quando il rebranding è stato reso pubblico, alla fine di settembre, la notizia è stata ripresa da diverse testate internazionali, ed è esplosa su Instagram. «Non ci saremmo messi in un progetto del genere senza un po’ di fiducia nella nostra visione, ma la reazione è andata ben oltre le mie aspettative», dice Ted.

La Super League 2 greca inizierà il 16 ottobre, e l’Athens Kallithea FC è una delle squadre favorite. Curiosità per i più calciofili italiani: Anthony Mouiner, ex Bologna e Atalanta, è una delle stelle del club ateniese.