Il Psg ha una nuova squadra satellite: lo Sporting Braga

Il fondo Qatar Sports Investments ha acquisito una quota di azioni minoritaria, ma forse siamo solo all'inizio di un progetto molto più grosso.

Negli ultimi dieci o quindici anni, lo Sporting Braga è diventata la quarta forza del calcio portoghese, subito alle spalle di Benfica, Porto e Sporting Lisbona. È andata così grazie a un buonissimo lavoro di scouting e sul mercato, alla crescita organica e corporativa della società, insomma per merito di un modello virtuoso e sostenibile seppure subordinato alle logiche della media borghesia calcistica, per cui i migliori talenti vengono ceduti al migliore offerente e i grandi risultati sono sempre possibili ma in quanto episodi isolati – dal 2010 a oggi sono arrivate due Coppa di Portogallo, una Coppa di Lega e una medaglia d’argento in Europa League. Forse è per questo che Qatar Sports Investments (QSI) – divisione sportiva e quindi espressione diretta del fondo sovrano Qatar Investment Authority – ha acquistato il 21,67% delle azioni del club lusitano. Nasser Al Khelaifi, presidente del QSI e del Paris Saint-Germain, ha dichiarato che «Il Braga è una grande istituzione, ha una storia prestigiosa, un’enorme ambizione e una reputazione di eccellenza dentro e fuori dal campo. Come investitori e partner, siamo impazienti di vedere il club crescere e svilupparsi ancora di più, attraverso le sue squadre maschili e femminili. E poi parliamo di una grande del calcio portoghese, un movimento supportato da milioni di appassionati e che produce talenti apprezzati in tutto il mondo». 

Anche se la quota acquisita è minoritaria, è chiaro che siamo all’alba di una nuova multiproprietà. Insomma, ora anche il Psg ha la sua squadra satellite. In realtà il processo era già iniziato qualche mese fa, con le prime indiscrezioni di una futura partnership – intercettate e fatte trapelare dal quotidiano Le Parisien – e con il trasferimento di due calciatori franco-portoghesi cresciuti nel club parigino, i 18enni Enzo Tayamoutou e Jordan Monteiro, nel settore giovanile del Braga. Ora è arrivata la conferma ufficiale da parte del QSI e della società guidata da Antonio Salvador, imprenditore portoghese che da 19 anni presiede il consiglio direttivo del Braga. Come spiegato a suo tempo da Le Parisien, il regista di questo nuovo progetto sembrerebbe essere Antero Henrique, ex direttore sportivo del Psg tornato a lavorare col club della capitale dopo l’insediamento del suo connazionale Jorge Campos nel ruolo di responsabile dell’area sportiva. In maniera similare a quanto avviene in altre multiproprietà, prima tra tutte quella del City Football Group, alla base di questa operazione ci sarebbe la volontà di creare un canale per la valorizzazione diretta dei calciatori: visto che sarebbe impossibile tenere tutti sotto contratto con il club di riferimento, in questo caso il Psg, il fondo QSI aveva bisogno di creare nuovi slot in altre realtà, possibilmente competitive a medio-alto livello. Lo Sporting Braga, in questo senso, era ed è un’occasione importante, visto che partecipa costantemente alle coppe europee.

Come spiega Pippo Russo in un lungo articolo pubblicato su a luglio su Calciomercato.com, questo potrebbe essere solo l’inizio di un progetto decisamente più ampio e più articolato: fino a poche ore fa, il Braga aveva infatti una struttura azionaria particolare, per cui il 36,88% delle quote apparteneva direttamente al club, un altro 21,67% era controllato da Olivedesportos, una media company portoghese, e un ulteriore 16,69% era di una società denominata Sundown Investments. QSI ha rilevato proprio le quote di Olivedesportos, ma presto potrebbe puntare all’acquisto di altre azioni, così da possederne la maggioranza. Inoltre, un altro aspetto interessante raccontato da Russo riguarda il possibile sviluppo dei rapporti con Jorge Mendes, da sempre legatissimo al Braga e al suo club alleato nella Primeira Liga, vale a dire il Porto. Non a caso, viene da dire, il club parigino ha completato pochi mesi fa l’acquisto di Vitinha proprio dal Porto, in cambio di 40 milioni di euro.

Al di là delle speculazioni politico-economiche, non facilmente verificabili, la notizia principale resta quella per cui il Psg ha un club satellite. È una novità, anche se non assoluta: nel portafoglio del Qatar c’era già – e c’è ancora – l’Eupen, società della Jupiler Pro League, la massima divisione del campionato belga. Formalmente l’Eupen appartiene all’Aspire Academy, ma di fatto è gestita dalla stessa proprietà del Paris Saint-Germain. Fino a pochi mesi fa non è stata utilizzata come società satellite, piuttosto come hub per far giocare i calciatori qatarioti in Europa, soprattutto in vista del Mondiale. Ora però la situazione è cambiata: nella rosa di quest’anno, ci sono ben quattro calciatori arrivati direttamente dal vivaio del Paris. E non è da escludere che, tra qualche settimana o nella prossima stagione, anche il Braga potrebbe ritrovarsi nella stessa identica situazione.