Bronny James, il figlio 18enne di LeBron, ha firmato il suo primo contratto con Nike

Un mattoncino in più nella costruzione della sua carriera nel basket.
di Redazione Undici
11 Ottobre 2022

La probabile carriera nella pallacanestro di LeBron “Bronny” James Jr. non sarà semplicissima, visto il peso del suo cognome, considerando l’ombra piuttosto ingombrante di suo padre LeBron senior. Eppure è già arrivato il primo contratto con Nike: James è stato scelto insieme ad altri due giocatori liceali – DJ Wagner e JuJu Watkins, poi ci sono anche le collegiali Caitlin Clark e Haley Jones – tra i nuovi testimonial del brand di Beaverton. James gioca da playmaker o da guardia tiratrice nella squadra della Sierra Canyon School di Chatsworth, in California, e sua madre ha già annunciato che tenterà di giocare anche all’università. Da mesi si parla di diverse offerte recapitate in casa James, tra cui quella di Memphis e di Ohio State. L’obiettivo, sempre secondo quanto riportato da alcuni media statunitensi tra cui Sports Illustrated, è che Bronny si renda eleggibile per il draft NBA del 2024, non appena diventerà idoneo.

LeBron ha celebrato la notizia con un post Instagram in cui definisce suo figlio, ed era inevitabile, come “Young King”. Nella caption della foto pubblicata sul suo profilo, la leggenda dei Lakers ha scritto che «la legacy continua». È proprio così, visto il legame strettissimo, viscerale, tra LeBron e Nike: il primo contratto è stato firmato nel 2003, alla vigilia della prima stagione di LBJ in NBA, e aveva una durata di sette anni e un valore iniziale di 90 milioni di dollari. Col tempo, inevitabilmente, questo accordo è stato rinnovato più volte, fino alla firma – nel 2015 – di un nuovo contratto a vita che assicura a LeBron una cifra enorme, si dice superiore ai 30 milioni di dollari all’anno.

Ora anche Bronny è entrato nell’universo Nike dalla porta principale, ma per lui non si tratta di una vera e propria novità: in un comunicato ufficiale, il giocatore 18enne ha detto che il brand di Beaverton «è parte della mia famiglia da sempre, e io sono orgoglioso di collaborare con loro e portare avanti l’eredità della mia famiglia, in campo e fuori». I termini economici del contratto non sono stati divulgati, ma nel frattempo LeBron padre sta già preparando il terreno per poter giocare con suo figlio. Lo fa da tempo, in realtà: già a fine 2020 aveva dichiarato che «il traguardo più grande della mia vita, a questo punto, sarebbe giocare con Bronny in NBA». Ora che hanno anche uno sponsor in comune, oltre al cognome, la strada per realizzare questa aspirazione sembrerebbe essere diventata più corta, più praticabile.

>

Leggi anche

Altri sport
Volevamo elevare il basket femminile e abbiamo fatto un passo importante, intervista a Lorela Cubaj
Il centro della Nazionale parla del grande percorso agli Europei, della delusione in semifinale e della rinascita nella finale per il bronzo, della sua carriera e del movimento italiano.
di Marco Gaetani
Altri sport
La sfida alla gravità della nuova generazione di climber
Quando si tratta di arrampicata sportiva, non è facile ereditare il testimone dei pionieri del passato. Ma c'è un gruppo di talenti che ha in testa una missione: quella di non porsi limiti, proprio come nella filosofia di Sector No Limits.
di Alessandro Cappelli
Altri sport
Il nuovo presidente del CONI è Luciano Buonfiglio, ex canoista e presidente di Federcanoa
Ha partecipato alle Olimpiadi di Montreal del 1976, dal 2005 è il massimo dirigente della Federazione Italiana Canoa Kayak ed è stato vicepresidente del Coni durante il primo mandato di Malagò.
di Redazione Undici
Altri sport
Se Oklahoma City ha vinto delle Finals meravigliose, perché la NBA è sempre meno popolare?
Il successo dei Thunder contro gli Indiana Pacers è arrivato al termine di una serie lunghissima e avvincente. Eppure il pubblico NBA continua a essere diviso, a criticare la lega, a rimpiangere il passato.
di Claudio Pellecchia