Guarda i tifosi dell’Arabia Saudita che cantano “Freed from desire”

E non hanno fatto in tempo a inventarsi un testo per la loro Nazionale.

Lo sappiamo da tempo, ormai: “Freed from Desire” di Gala si è evoluta, da hit dance anni Novanta è diventata una canzone profondamente calcistica, adottata come coro da stadio dalle tifoserie di tutto il mondo. La storia, val sempre bene ricordarla, è iniziata con un tifoso del Wigan che ha adattato il testo della canzone di Gala – interprete e autrice italiana specializzata in questo tipo di pezzi – per celebrare il suo idolo Will Grigg, attaccante nordirlandese. Da lì in poi le cose sono cambiate – anzi: si sono ingrandite – molto, perché Will Grigg ha partecipato agli Europei, poi gli inglesi hanno riadattato il testo per Jamie Vardy e da lì abbiamo perso il controllo delle tantissime versioni del coro, che sia per un giocatore o anche per una squadra.

Difficile pensare a un Paese più chiuso dell’Arabia Saudita, dal punto di vista culturale e quindi anche di tradizioni sportive. Eppure anche i tifosi della Nazionale che ieri ha battuto l’Argentina, un successo inatteso quanto storico, si sono fatti contagiare dal morbo di Gala. Che per fortuna non è una malattia grave, piuttosto è la tendenza a celebrare con “Freed from desire” un bel momento calcistico. E allora vale la pena guardarli, i tifosi della squadra di Hervé Renard, che ballano il pezzo di Gala in una fan zone allestita con maxischermo, pochi minuti dopo che Messi e i suoi compagni si sono fatti battere in rimonta, per 1-2. Esatto, i tifosi ballano, possiamo usare solo questo verbo: è evidente che conoscono la canzone ma non le parole del testo, e non hanno fatto neppure in tempo a inventarsene uno da dedicare al ct Renard, oppure a Salem Al-Dossari, l’autore del (meraviglioso) gol che ha deciso la partita. Anche la coreografia non è poi così articolata, ed è anche profondamente orientaleggiante, ma va bene così, in fondo: