Lo striscione del Man City per l’avvocato David Pannick, che cita gli Smiths

Si chiama Lord David Pannick l’avvocato che il Manchester City ha scelto per difendersi dalle accuse della Premier League arrivate nell’ultima settimana. I blu di Manchester sono accusati per aver violato delle norme finanziarie riguardanti soprattutto le sponsorizzazioni nelle stagioni 2015/16, 2016/17, 2017/18. quella della Premier è un’inchiesta pienamente sovrapponibile a quanto la Uefa condusse qualche anno fa.

Negli ultimi giorni, in Inghilterra ma non solo, si è parlato molto di Pannick per il suo presunto stipendio: sono soltanto stime fatte dalla testata specialistica The Lawyer, ma si parla di un onorario di 80.000 sterline per ogni giornata di lavoro. Dovesse lavorare cinque giorni, Pannick guadagnerebbe quanto Kevin De Bruyne, il giocatore più pagato dei Citizens. Di Pannick si è parlato anche per la sua fede calcistica e per i più famosi “ingaggi” precedenti: in passato, ha rappresentato tra gli altri la Regina Elisabetta II contro il tabloid Daily Mirror.

Prima del fischio d’inizio della partita vinta contro l’Aston Villa al City of Manchester Stadium, domenica 12 febbraio, è apparso sugli spalti un grande striscione che citava la canzone “Panic” degli Smiths, uno dei gruppi più famosi di sempre di Manchester, il cui ex chitarrista, Johnny Marr, è un dichiarato tifoso Blue. Giocando con il cognome dell’avvocato e il primo verso della canzone, lo striscione recitava: «Pannick on the streets of London».

Nel febbraio 2020 anche la Uefa indagò le stesse accuse mosse adesso dalla Premier: a quel tempo, l’organismo europeo sospese il Manchester City dalle sue competizioni per aver violato il fair play finanziario. Quella sentenza venne poi ribaltata, cinque mesi dopo, dal Tas di Losanna, che riammesse i Citizens a partecipare ai tornei Uefa. La motivazione di questo annullamento delle sanzioni Uefa, sintetizzando, fu dovuta al fatto che “la maggior parte delle presunte violazioni non sono state accertate o sono prescritte”.

Per quanto riguarda la Premier League, le eventuali violazioni non verrebbero condonate per motivi di prescrizione. Il City, dal canto suo, oltre che dirsi sorpreso per questa inchiesta, ritiene ora che proprio la sentenza del Tas scagionerebbe il club da ogni accusa. Cosa potrebbe succedere ora e cosa rischia il City nel caso in cui le violazioni fossero accertate? A questo punto dell’inchiesta, non è semplice ipotizzare, perché lo spettro delle sanzioni è molto ampio – si va da una semplice multa a una penalizzazione di punti in classifica, fino all’esclusione dal campionato. Ne abbiamo scritto più approfonditamente qui.

Foto via Twitter, MCFC Lads