Il Benfica ha incassato tantissimi soldi negli ultimi cinque anni

Nonostante le tantissime cessioni, il club portoghese è arrivato ai quarti di Champions per il secondo anno di fila.

Il Benfica sta dominando il campionato portoghese – al momento ha dieci punti di vantaggio sul Porto – e ha raggiunto i quarti di finale della Champions League europea, rientrando così tra le prime otto squadre d’Europa per il secondo anno consecutivo. Un risultato importante, arrivato dopo un’ottima fase a gironi, chiusa al primo posto davanti a PSG e Juventus. Grande merito è sicuramente del tecnico Roger Schmidt, capace di creare una squadra propositiva e in costante proiezione offensiva. Il tecnico tedesco, infatti, è uno dei sostenitori del gegenpressing, basato sulla ricerca costante del recupero alto della palla: un’idea di gioco riassumibile nella regola dei sette secondi o meno, già presente nella pallacanestro. In sostanza l’obiettivo è quello di recuperare il pallone il prima possibile una volta perso, idealmente in un’intervallo di tempo di sette secondi.

Oltre all’ottimo lavoro del tecnico tedesco, però, il grande successo del Benfica è legato soprattutto a un’esemplare gestione societaria. Negli ultimi anni, infatti, il club portoghese ha saputo scoprire diversi talenti in giro per il mondo, acquistati sempre in un’ottica di sostenibilità futura del club. Quasi mai spese pazze, dunque, ma sempre investimenti mirati, pensando ad una possibile futura rivendita. Se guardiamo alle ultime cinque stagioni, non a caso, il club di Lisbona è primo per quantità di denaro incassata dalle cessioni: dal 2017 a oggi, nelle casse del club sono entrati 840 milioni  di euro. Da questi vanno sottratti 360 milioni investiti sulle operazioni in entrata: il guadagno totale relativo al calciomercato, perciò, è di 480 milioni di euro.

Si tratta di cifre enormi, legate soprattutto ad alcune grandi cessioni. Per esempio quella di João Félix all’Atletico Madrid: acquistato a zero dal Padroense nel 2015 e cresciuto nel settore giovanile, l’attaccante portoghese si è trasferito nella capitale spagnola per 127,20 milioni di euro. La seconda operazione più costosa è quella più recente, vale a dire il passaggio di Enzo Fernández al Chelsea: L’argentino infatti era stato acquistato dal River Plate nel 2022 per una cifra iniziale di dieci milioni più otto di bonus, per poi essere a gennaio 2023 in cambio di 121 milioni di euro – di questi, circa 26 sono andati al River Plate. A completare il podio delle cessioni più vantaggiose per il Benfica, c’è poi quella di Rúben Dias: il centrale portoghese, cresciuto nel settore giovanile del club di Lisbona, è stato ceduto al Manchester City per 68 milioni. Ai piedi del podio, ci sono le cessioni di Renato Sanches e Darwin Núñez. Il centrocampista attualmente al PSG, anche lui un prodotto delle giovanili del Benfica, fu ceduto al Bayern Monaco per 35 milioni nel 2016;  l’attaccante uruguaiano ha invece prodotto una plusvalenza di 41 milioni – fu acquistato dall’Almeria nel 2020 in cambio di 34 milioni, per poi essere ceduto al Liverpool per 75 milioni di euro nel 2022. In totale, se proprio vogliamo snocciolare un numero mostruoso, il Benfica ha guadagnato oltre 700 milioni dal mercato negli ultimi 13 anni. Quello che però colpisce di più del club di Lisbona è la sua costanza nel saper individuare nuovi talenti: spesso cresciuti direttamente in casa o pagati veramente poco ogni parte del mondo. Dal 2010 infatti degli 852,19 milioni di euro incassati dalle cessioni, il Benfica ne ha reinvestiti solo 149,91.