Anche Roc Nation ha preso posizione sugli insulti razzisti verso Lukaku

«Le autorità italiane hanno un'opportunità per punire chi ha compiuto gli abusi, non chi li hi ha subiti».

In tutta Italia e in buona parte del mondo hanno visto ciò che è successo all’Allianz Stadium in occasione del pareggio dell’Inter, prima e dopo il rigore trasformato da Romelu Lukaku: i tifosi della Juventus hanno rivolto degli ululati e degli insulti razzisti al centravanti belga, che dopo aver segnato ha esultato portandosi un dito al naso e la mano alla fronte, come a zittire chi c’era in curva e lo stava insultando solo in quanto nero. Lukaku è stato ammonito e poi espulso – pochi minuti prima l’arbitro gli aveva comminato un altro cartellino giallo – ed è anche scoppiata una rissa che ha coinvolto diversi calciatori delle due squadre. Al di là della fondatezza o meno delle sanzioni, è stato un momento deprecabile. E Lukaku, in quanto vittima di discriminazioni legate al colore della sua pelle, deve essere considerato per quello che è: una vittima, appunto. Anche perché Lukaku, in realtà, aveva già esultato in altre occasioni facendo gli stessi identici gesti. Stavolta, però, sono stati percepiti diversamente, nel senso che sono sembrati provocatori agli occhi dell’arbitro, degli avversari, ovviamente di chi era sugli spalti dello stadio di Torino.

Proprio in virtù di questo, la divisione sport di Roc Nation – l’agenzia internazionale che gestisce l’immagine e cura gli interessi di Lukaku – ha pubblicato una nota ufficiale su Instagram. La posizione presa attraverso le parole di Michael Yormark, presidente del dipartimento, è netta: «Gli insulti razzisti nei confronti di Lukaku sono un atto più che spregevole. E quindi non possono essere accettati. Prima, durante e dopo l’esecuzione del calcio di rigore, Romelu è stato insultato per il colore della sua pelle. Dopo aver segnato, ha esultato facendo gli stessi gesti fatti anche altre volte in partite precedenti. L’arbitro ha deciso di ammonirlo. È evidente che Lukaku meriti delle scuse da parte della Juventus, e io mi aspetto che la Lega Serie A condanni apertamente il comportamento razzista tenuto da un certo gruppo di tifosi della Juve. Le autorità italiane hanno un’occasione per perseguire chi ha commesso gli abusi, piuttosto che punire chi li ha subiti. Sono certo che l’intero mondo del calcio condivida gli stessi sentimenti».

La presa di posizione ufficiale di Roc Nation Sports è visibile nelle storie pubblicate sul loro profilo. E rappresenta un invito forte, significativo, visto che non chiede l’annullamento della sanzione nei confronti di Lukaku – o almeno non lo fa apertamente – quanto di punire chi ha compiuto abusi nei confronti dell’attaccante dell’Inter. Una cosa che non sarebbe solo auspicabile: sarebbe normale, anzi sarebbe la prassi, in qualsiasi Paese civile nell’anno 2023. Ma sarebbe la stessa cosa anche se fossimo nel 1986, nel 1932 o nel 1705.