La doppia e decisiva parata di Mattia Perin contro lo Sporting Lisbona

Due tiri ravvicinati in pochi istanti, entrambi respinti.

I portieri della Juventus sono stati i grandi protagonisti della sfida d’andata contro lo Sporting Lisbona: per le loro parate, ovviamente, ma anche per il modo e in motivo con cui si sono dati il cambio. Ma andiamo con ordine, partiamo dall’inizio: nel primo tempo, Szczesny ha compiuto due interventi non difficilissimi ma comunque di una certa difficoltà, tra l’altro nello spazio di pochi istanti – tra il 28esimo e il 29esimo minuto. Poi ha vissuto il suo momento di paura, la mano al petto per controllare i battiti del cuore, la faccia sconsolata ma anche sfigurata dal panico, l’uscita dal campo e l’immediato check cardiologico negli spogliatoi – con esiti del tutto positivi, per fortuna. Al suo posto è entrato Mattia Perin, che dopo una prima parata all’inizio della ripresa ha svolto solo l’ordinaria amministrazione. Fino al minuto 91′.

Lo Sporting, all’apice dell’ennesima azione di accerchiamento costruita nel corso di una gara giocata davvero bene, riesce a mandare un uomo alle spalle della linea difensiva bianconera: si tratta di Arthur Gomes, che riesce a non farsi anticipare da Cuadrado e a mettere la palla al centro dell’area di rigore. Pote è bravissimo nel rubare il tempo a Danilo e nel prendersi lo spazio necessario per tirare fronte porta, a pochi centimetri da Perin. Il portiere della Juve non può fare altro che buttarsi a terra nella speranza di coprire lo spicchio di porta più ampio possibile, e questo è uno di quei casi in cui la fortuna aiuta gli audaci: Pote tira forte ma mette il pallone troppo vicino alla figura di Perin, che in questo modo riesce a respingere. Se questo primo intervento deve essere considerato un cocktail di talento e fortuna, ciò che avviene sulla ribattuta è tutto, tutto merito del portiere della Juventus: Bellerín, infatti, si trova nella posizione giusta per battere a rete a colpo sicuro, tira subito col sinistro ma nel frattempo Perin si è già alzato e si è già tuffato di nuovo, e riesce a respingere nel tripudio dello Stadium. Lo slancio di Perin è talmente forte che tutto il suo corpo finisce dietro la linea bianca, mentre i suoi compagni si affrettano a spazzare via la palla.

La seconda parata è davvero difficilissima

Nel postpartita, durante le interviste di rito, Perin e Szczesny sono apparsi insieme davanti alle telecamere di Sky. È stato un momento divertente ma anche delicato, perché il portiere polacco ha parlato della sua crisi – «Non mi era mai successo, avevo un po’ d’ansia e facevo fatica anche a respirare» – e poi ha preso in giro in modo bonario il suo compagno di squadra: «Al 90esimo gli hanno tirato addosso, ma si deve essere bravi per farsi tirare addosso». Ancora Szczesny ha aggiunto che Perin «è un bravo ragazzo che non si lamenta mai, lavora sempre bene, e allora ho pensato di farlo entrare così faceva un miracolo al 90esimo». In effetti un doppio intervento del genere può tranquillamente essere definito un miracolo, appunto, senza che possano esserci grosse obiezioni.