L’Eredivisie ha scavalcato la Liga Portugal nel ranking dei campionati europei

Ora il campionato olandese è al sesto posto, e così avrà due squadre ai gironi di Champions (più una ai preliminari) a partire dal 2024/25.

In Europa, per tanti anni, il calcio olandese si è dovuto aggrappare ai risultati dell’Ajax, o al massimo agli exploit episodici di Feyenoord e PSV. Una condizione che ha portato l’Eredivisie a perdere tantissimi punti nel Ranking Uefa dei campionati, la graduatoria stilata su base quinquennale che determina il numero di squadre qualificate alle coppe europee: nel 2018, per dire, l’Eredivisie è arrivata a occupare il 14esimo posto del Ranking, dietro a leghe storicamente meno competitive come quella austriaca, quella svizzera o quella della Repubblica Ceca. Quei tempi, però, sembrano essere un ricordo lontano: grazie ai risultati di questa settimana, l’Eredivisie ha superato la Liga Portugal nel Ranking Uefa, raggiungendo la sesta posizione. Questo sorpasso al momento permetterebbe all’Olanda di avere due accessi diretti alla fase a gironi della Champions League 2024/25, un evento che non si verificava dal lontano 2001, più un altro club ai preliminari e altri tre in Europa e Conference League,

Come ha fatto il calcio olandese a raggiungere questo importante traguardo? La risposta sta nei risultati ottenuti in Europa dalle squadre dei Paesi Bassi negli ultimi cinque anni: la risalita del calcio olandese inizia nella stagione 2016/17, quando l’Ajax raggiunge la finale di Europa League. La squadra di Bosz viene poi sconfitta a Solna dal Manchester United di Mourinho, ma riesce, anche grazie ai risultati delle altre squadre di Eredivisie, ad accumulare 9,1 punti per l’Olanda nel ranking Uefa. Passano due stagioni e l’Ajax, ora guidato da Ten Hag e con molti dei calciatori che avevano conquistato la finale di Solna, arriva in semifinale di Champions League: è ancora fresco il ricordo del meraviglioso percorso nella fase a gironi, dei successi contro Real Madrid agli ottavi e contro la Juventus ai quarti, così come è ancora aperta la ferita per l’incredibile rimonta subita nei minuti finali della semifinale di ritorno contro il Tottenham – poi sconfitto dal Liverpool all’ultimo atto. E anche se in quella stagione le altre squadre olandesi vanno piuttosto male, il Psv riuscì a raccogliere solo due punti nel suo girone di Champions League mentre Feyenoord, Vitesse e AZ Alkmaar non raggiunsero nemmeno il tabellone principale di Europa League, la risalita continua.

Nella stagione 2019/20 i club di Eredivisie accumulano un punteggio di 9.4 e nel 2020/21 raggiungono quota 9.2, scavalcando diverse nazioni nel Ranking: così a fine 2020 l’Olanda si piazza ottava, mentre l’anno successivo supera la Scozia e si prende la settima posizione. Nella stagione 2021/22 i risultati sono davvero eccellenti, con cinque squadre qualificate al tabellone principale delle tre competizioni europee (Champions League, Europa League e Conference League): l’Ajax supera la fase a gironi di Champions League e viene eliminata agli ottavi dal Benfica, il Psv raggiunge i quarti di finale di Europa League perdendo con il Leicester, in Conference League Az e Vitesse arrivano agli ottavi di finale e il Feyenoord raggiunge la finale. Proprio l’introduzione della Conference League pesa moltissimo sui tanti punti che le squadre dei Paesi Bassi raccolgono nel Ranking: la nuova competizione, infatti, permette ai club di Eredivisie di rimanere in corsa in Europa più a lungo e accumulare punti, nonostante le eliminazioni ai playoff di inizio stagione. Inoltre il livello delle squadre di Conference League è ovviamente più basso, una manna per club che farebbero fatica a fare punti in Europa League: quest’anno, prima di eliminare la Lazio, l’AZ ha battuto Vaduz e Apollon Limassol; un anno fa il Vitesse ha sconfitto il Mura e il Rapid Vienne prima di essere battuto dalla Roma. È così che, alla fine della stagione 21/22, la Eredivise chiude con un punteggio complessivo di 19.2: il secondo più alto di tutto il Ranking dopo quello della Premier League.

Questo trend continua ancora oggi, anche se i numeri sono meno grossi rispetto a un anno fa: al momento i club di Eredivisie hanno raccolto 12.900 punti contro i 12.166 delle squadre di Liga Portugal; di conseguenza, l’aggregato quinquennale dice 59.300 per i Paesi Bassi e 55.882 per il Portogallo. Su questo traguardo intermedio pesano le ottime campagne di Feyenoord e AZ Alkmaar, entrambe qualificate ai quarti di Europa e Conference League, rispettivamente. Anche il PSV ha in parte contribuito: la squadra di Eindhoven ha chiuso il suo girone di Europa League al secondo posto e poi è uscita con il Siviglia nel playoff per gli ottavi. Deludente invece la stagione europea dell’Ajax, vittima di una profondissima crisi tecnica e anche di management: dopo il terzo posto nel girone di Champions composto anche da Napoli, Liverpool e Rangers, la squadra di Amsterdam è stata eliminata dall’Union Berlin nei playoff di Europa League.

Proprio il fatto che l’Ajax sia marginale, in questo processo di crescita, alimenta la sensazione per cui il movimento olandese e l’Eredivisie stiano risorgendo per via di un lavoro armonico, cioè condiviso e trasversale. L’ha spiegato anche Jan de Jong, boss della Lega: «Tutti i club si sono concentrati sulla crescita del nostro calcio, collaborando sempre verso obbiettivi comuni. Abbiamo lavorato per rendere l’Erediviise un campionato più attrattivo all’estero, migliore dal punto di vista commerciale e del marketing. Poi ci siamo impegnati per alzare il livello qualitativo delle partite, per esempio con la decisione di promuovere la creazione di un numero sempre maggiore di campi in erba naturale. Il sesto posto nel ranking ci permetterà di avere una maggiore stabilità finanziaria e più margini di crescita». Anche per questo, forse, l’Eredivisie ha celebrato in grande stile il sorpasso alla Liga Portugal: sul sito ufficiale del campionato e su tutte le piattaforme social è stato pubblicato un cortometraggio ispirato ai film d’avventura in cui un eroe – interpretato da Khalid Boulahrouz, ex difensore del Chelsea, del Feyenoord e della Nazionale olandese – recupera gli slot guadagnati grazie ai punteggi accumulati dal Ranking Uefa. La scelta di far recitare Boulahrouz non è casuale: è stato uno dei tre giocatori espulsi durante l’ottavo di finale del Mondiale 2006 giocato proprio da Olanda e Portogallo, gli altri due furono Deco e Van Bonckhorst, e conclusosi con la vittoria della Seleção allora allenata da Scolari. Nei Paesi Bassi hanno aspettato un bel po’ di tempo per prendersi la rivincita, e l’hanno “cucinata” davvero bene, non c’è che dire: