Un’altra squadra per il City Football Group, stavolta in Brasile

Il gruppo proprietario del Manchester City e del Palermo ha acquistato il Bahia.

Il City Football Group continua il suo progetto di espansione nel mondo del calcio: il gruppo con sede negli Emirati Arabi ha infatti annunciato l’acquisizione dell’Esporte Clube Bahia. La squadra brasiliana, fondata nel 1931 e iscritta al Campeonato Brasileiro Serie A, la massima divisione della piramide calcistica nazionale, è diventata parte del CFG pur non cedendo tutte le azioni della società. L’accordo con il gruppo proprietario del Manchester City prevede infatti l’acquisizione del 90% delle quote societarie, con il restante 10% lasciato al consiglio d’amministrazione eletto e in carica prima dell’arrivo del City Football Group. La vecchia gestione, inoltre, avrà ancora il pieno controllo sui beni distintivi del club, come i colori sociali e lo storico stemma con una bandiera biancorossa.

Per il City Football Group si tratta di un’acquisizione diversa dalle altre, più ricca, quindi più importante: la spesa totale è stata di 180 milioni di euro, una cifra che lo rende il club più costoso mai rilevato dalla conglomerata – se ovviamente escludiamo il Manchester City, con cui tutto è cominciato nel 2008. Inevitabilmente, vista la portata dell’investimento, il progetto che il City Football Group ha in mente per il Bahia è piuttosto ambizioso. Lo ha spiegato chiaramente Ferran Soriano, amministratore delegato del CFG: «Vogliamo che il Bahia cresca dal punto di vista sportivo, economico e sociale. Conosciamo, infatti, la storia eccezionale del club e quanto sia parte del tessuto sociale della città. Noi del CFG siamo rimasti colpiti proprio da questo e crediamo questo club possa avere un enorme potenziale. Desideriamo far gioire la gente del posto e portare dove merita la squadra».

In effetti il Bahia è un club dalle grandi tradizioni: ha sede a San Salvador, capitale dello stato di Bahia, è stato due volte campione nazionale, nel 1959 e nel 1988 e ha vinto per 50 volte il Campionato Baiano. Negli ultimi anni, però, le cose sono andate piuttosto male: nel 2005 il club scese per la prima volta nella sua storia in Série C, e dal 2007 in poi ha fatto saliscendi tra la prima e la seconda divisione nazionale, anche a causa di una profonda instabilità economica. L’ultima promozione in massima serie risale proprio a qualche mese fa: terzo posto in Série B alle spalle di due big decadute del calcio brasiliano, Cruzeiro e Gremio. Nonostante i problemi degli ultimi anni, sostegno da parte dei tifosi verso la squadra Tricolor, questo è lo storico nickname del Bahia, non è mai mancato: quando militava in Serie C, per esempio, la media spettatori registrata allo stadio Arena Fonte Nova superava quella di moltissimi impianti che ospitavano squadre di prima divisione.

Il Bahia è il club numero 15 che entra a far parte della galassia City Football Group. Di questi, 12 sono gestiti in maniera diretta dai manager della conglomerata, e sono Manchester City (Inghilterra), New York City (Stati Uniti), Melbourne City (Australia), Yokohama F. Marinos (Giappone), Montevideo City Torque (Uruguay), Girona (Spagna), Sichuan Jiuniu (Cina), Mumbai City FC (India), Lommel SK (Belgio) e Troyes (Francia), Palermo (Italia). In più ci sono altri tre club indicati come partner, vale a dire il Vannes (Francia), il Bolivar (Bolivia) e Geylang International (Singapore). L’espansione è enorme, al CFG manca solo l’Africa per completare l’en plein di tutti i continenti.

Ma c’è anche un altro aspetto geografico da tenere in considerazione: il Bahia è il primo club del CFG con sede in Brasile, un Paese che ha un peso importante nel calcio mondiale. Non a caso, viene da dire, anche l’altra grande multiproprietà calcistica su scala globale, la Red Bull, ha investito in due società brasiliane, Red Bull Brasil e Bragantino, per poi concentrarsi solo sulla seconda. I risultati sono ottimi: dopo la doppia promozione dalla Série C alla Série A tra il 2018 e il 2019, il Red Bull Bragantino è arrivato prima decimo e poi sesto alle sue prime stagioni in prima divisione con la nuova ragione sociale e ha anche raggiunto la sua prima finale continentale, quella di Copa Sudamericana persa contro l’Athletico Paranaense. Al di là dei risultati, però, investire in Brasile ha un senso soprattutto prospettico, legato al calciomercato: scovare e valorizzare buoni calciatori è più semplice che in altri Paesi, perciò avere un avamposto può creare dei circuiti privilegiati anche per la crescita in loco dei talenti più promettenti, senza costringerli a trasferirsi fin da subito in Europa, o comunque in un altro Paese. È questa l’anima del business del CFG, Ferran Soriano l’ha spiegato in moltissime interviste e ora c’è anche questa nuova operazione, a dimostrarlo.