L’erede di Busquets dovrà rompere un sortilegio che aleggia sul Barcellona

È difficilissimo sostituire una leggenda del club blaugrana.

Sergi Busquets ha annunciato che lascerà il Barcellona a fine stagione, e ovviamente questa notizia ha messo in allarme la dirigenza del club catalano. Per un motivo molto semplice: chi può sostituire un calciatore così? Come e dove trovare un centrocampista in grado di garantire lo stesso contributo tecnico, tattico e soprattutto mentale al gioco di Xavi? Oltre ai dirigenti del Barça, però, anche qualcun altro dovrebbe iniziare ad aver paura. Di chi stiamo parlando? Ma proprio dei giocatori che potrebbero sostituire Busquests, quelli che arriverebbero da altre squadre così come quelli che sono già nella rosa blaugrana. La storia recente del mercato dice che prendere il posto di una leggenda contemporanea del Barcellona è una specie di suicidio, lo racconta As in questo articolo in cui sono raccontate tutte le avventure di chi ha ricevuto questo ingrato compito. Più che avventure, però, sarebbe meglio chiamarle disavventure.

Cominciamo da Puyol e Valdes, i primi grandi totem a lasciare il Barcellona dopo l’era dorata con Guardiola in panchina. Per sostituire l’ex difensore centrale – nonché capitano – furono acquistati Jeremy Mathieu e Thomas Vermaelen, mentre il nuovo portiere fu individuato in Claudio Bravo. Risultato? Il Barcellona nel 2015 vinse il secondo Triplete della sua storia, ma in pochi ricordano che in quella squadra c’erano anche Mathieu e Vermaelen. Per Bravo il discorso è un po’ diverso: oltre al cileno, titolare designato in campionato, fu acquistato anche Marc André ter Stegen, scelto subito come portiere di Champions League. In poco tempo, le gerarchie sarebbero state riviste: Bravo è finito al Manchester City nell’estate 2016, Ter Stegen è ancora oggi il titolare al Barcellona, nonché uno dei migliori portieri del mondo, non solo.

Un anno dopo, ecco un altro addio pesante: quello di Xavi. Al suo posto, il Barcellona decise di prendere Arda Turan dall’Atlético Madrid. Che, in quel momento, militava nell’Atlético Madrid ed era uno dei giocatori migliori al mondo, semplicemente. Anche lui, però, fu inghiottito dalla maledizione dei sostituti: tre anni in Catalogna, tanti infortuni e pochissimi momenti da ricordare. Ancora peggio di lui, però, hanno fatto André Gomes e Arthur Melo: il primo fu scelto nel 2016 come sostituto “indiretto” di Dani Alves – Sergi Roberto si trasformò in terzino destro, e il suo slot a centrocampo fu occupato dal portoghese – ed è ancora oggi ricordato come uno degli acquisti più deludenti nella storia recente del Barça, anche in virtù dei 37 milioni versati al Valencia per rilevare il suo cartellino. Arthur, infine, fu individuato come erede di Iniesta. E inizialmente la scelta sembrava essere quella giusta: nella sua prima stagione a Barcellona, ovvero la 2018/2019, Valverde ne fece un perno del centrocampo – 44 presenze in tutte le competizioni – e lui seppe ripagare la fiducia del suo allenatore e di tutto l’ambiente, offrendo delle buone prestazioni. Un anno dopo sarebbe cambiato tutto: Arthur, praticamente esautorato dal nuovo tecnico Koeman, venne ceduto alla Juventus in cambio di Pjanic. E ancora oggi, nonostante il prestito al Liverpool, fa fatica a riprendersi.

In ultimo, ma non in ordine di importanza, c’è da raccontare quello che è successo con l’eredità di Messi. Ok, certo, era ed è impossibile pensare che qualcuno potesse davvero sostituire l’ex numero 10 del Barça. Ma è vero pure che tutti i tre calciatori offensivi arrivati nell’estate 2021 – Memphis Depay, Sergio Agüero e Luuk De Jong – non è che abbiano lasciato un bel ricordo di sé, per un motivo o per un altro. Insomma, colui che verrà scelto per ereditare la maglia, il ruolo e le attribuzioni di Busquets si trova davanti un compito difficilissimo: quello per cui è stato chiamato, in primis. E poi sarà chiamato a rompere un vero e proprio sortilegio.