Sono passati 25 anni da QUEL gol di Bergkamp contro l’Argentina

Uno dei momenti più indimenticabili nella storia dei Mondiali.

Il 4 luglio del 1998, esattamente 25 anni fa, cade di sabato. E in campo ci sono le Nazionali di Paesi Bassi e Argentina, due delle grandi favorite per vincere il Mondiale in corso di svolgimento in Francia. La partita è bella fin da subito, combattuta, in fondo parliamo di due squadre con tanti campioni, è impossibile che non venga fuori almeno qualcosa di emozionante. E infatti Patrick Kluivert e Cláudio López, stelle del presente e del futuro della Serie A italiana, segnano entrambi nei primi 17 minuti. Poi il risultato si blocca e si trascina sull’1-1 fino al 90esimo minuto. Quando Frank de Boer, col suo sinistro intonato, tenta un lancio chilometrico dalla sua difesa, una giocata tipica del calcio anni Novanta, anche quello sempre sofisticato e futurista della Nazionale Oranje.

Quando il pallone spiove in area argentina, alle spalle della difesa, a controllarlo c’è Bergkamp che fa tre cose magnifiche, tutte insieme e tutte di destro, in pochissimi – bellissimi – istanti. Addomestica prima il pallone che sembra cadere direttamente dal cielo, con il piede che attutisce la caduta della sfera e si ferma davanti a lui; poi aspetta che rimbalzi una volta e tocca ancora il pallone mandando fuori giri Ayala. Quando la palla è alle spalle del numero 2 argentino sposta il corpo, si inarca e calcia per anticipare l’uscita di Carlos Roa dai pali della porta. Bergkamp riesce a calciare con l’esterno, ed è un insieme di elementi così appagante che può facilmente essere riguardato in loop.

Il commento bello carico del telecronista olandese non è bello come il gol, come potrebbe, ma aiuta a rendere memorabile questo video

La perfezione è un tema ricorrente di Stillness and Speed, il libro di Bergkamp scritto con David Winner. Un capitolo è intitolato proprio “Deve essere perfetto”, come fosse un suo mantra. «Bene, ti sei prefissato obiettivi e obiettivi. E una volta arrivato, vuoi andare avanti e andare oltre. Continui ad alzare l’asticella e quindi niente è mai abbastanza buono. Tu vuoi la perfezione. Scali una montagna e vuoi quella più alta». Il 4 luglio 1998, Bergkamp ha scalato la montagna più alta in 2,11 secondi – il tempo impiegato da lui per produrre i tre tocchi. «Perfetto», fu anche la descrizione fatta del gol da Ruud Gullit su ITV. Bergkamp ha aggiunto, in un’altra occasione: «Non giochi mai la partita perfetta, ma il momento stesso era, almeno credo, perfetto». L’ex Arsenal ha detto a FourFourTwo che «è stato come risolvere un puzzle. Ho sempre avuto una foto nella mia testa su come sarebbero andate le cose due o tre secondi dopo. Avrei potuto calcolarle. C’è un grandissimo piacere nel fare qualcosa che qualcun altro non può prevedere».