Dopo il pareggio all’esordio contro il Getafe, il Barcellona ha trovato la sua prima vittoria nella Liga 2023/24: la squadra di Xavi, alla prima giocata allo stadio Olimpico Lluìs Companys, sulla collina del Montjuïc, ha battuto per 2-0 il Cadice. I protagonisti del match sono stati senza dubbio i due marcatori della partita, Pedri e Ferrán Torres: Pedri ha segnato all’82esimo minuto grazie ad un bell’inserimento in scivolata all’interno dell’area piccola, mentre Ferrán ha chiuso il match in contropiede. Ancor più di loro, però, a impressionare è stato un altro giocatore in maglia blaugrana: Lamine Yamal. A molti il nome di Yamal, lanciato così senza contesto, non dirà nulla. Il motivo è semplice: Yamal è nato il 13 luglio 2007, quindi ha compiuto 16 anni da pochissime settimane. E quindi era difficile che qualcuno lo conoscesse. O si ricordasse di lui.
In realtà i suoi 85 minuti contro il Cadice non sono un fulmine a ciel sereno: Yamal aveva già debuttato in Liga nel corso della scorsa stagione, quando aveva ancora 15 anni. Insomma, Xavi sembra credere tantissimo nel suo talento. Fino al punto da lanciarlo da titolare e renderlo il più giovane a farlo nel XXI secolo, ovviamente in riferimento al massimo campionato spagnolo. Ma che cos’ha di speciale Lamine Yamal? Dove gioca, quali sono le sue caratteristiche? Intano, cominciamo dal ruolo: è un esterno destro funambolico e creativo, velocissimo palla al piede e sempre incline a cercare il duello diretto con i difensori avversari. Come dimostrano i dati raccolti da Opta in occasione di Barcellona-Cadice, Yamal è stato il migliore per numero di dribbling effettuati in zona offensiva e andati a buon fine: in 85 minuti, ha accumulato cinque uno contro uno, vincendone tre; in ognuna di queste situazioni, ha creato delle occasioni pericolose per la sua squadra.
Ma Lamine Yamal non è soltanto un giocoliere, uno che si limita a grandi azioni personali: contro il Cadice, ha mostrato di avere una buona maturità tattica e un’ottima capacità di dialogo con i propri compagni. Più volte, con passaggi di prima intenzione e/o con suggerimenti precisissimi, ha velocizzato le manovre offensive del Barça; in più di una occasione, poi, ha dimostrato di non essere solo un esterno capace di attaccare la fascia e servire i suoi compagni, ma anche di avere delle buone qualità di finalizzatore. Nel corso del match, infatti, è andato vicinissimo al gol in almeno due occasioni, con tiri incrociati sul palo più lontano partendo dalla fascia destra: in entrambi i casi, però, il portiere del Cadice, Ledesma, ha evitato il gol con grandi interventi.
Gli highlights personali di Lamine Yamal
Un esordio del genere, com’è inevitabile che sia, ha fatto parecchio rumore. I media e gli analisti spagnoli già parlano di Yamal come di un possibile erede di Messi, un po’ come successe con Ansu Fati quattro anni fa, anche perché il suo percorso ricalca perfettamente quello dei suoi predecessori: è entrato a far parte delle giovanili del club azulgrana quando aveva cinque anni, ed è stato aggregato all’Under 16 quando ne aveva appena 13.
Il quotidiano Marca ha esaltato soprattutto la sicurezza e la disinvoltura che ha messo in mostra contro il Cadice, il fatto che non abbia accusato la pressione di dover giocare con una maglia così prestigiosa come quella del Barcellona. Dello stesso avviso è anche Xavi, che dopo la partita contro il Cadice, in conferenza stampa, ha detto che Lamine Yamal «è uno dei giocatori in rosa che può fare maggiormente la differenza e di cui si fida di più, soprattutto per la capacità di sentire davvero poco la pressione». Il Mundo Deportivo, invece, ha esaltato le grandissime abilità tecniche del giocatore, nello specifico nei dribbling e nelle azioni di uno contro uno.