Il grande inizio di Guglielmo Vicario in Premier League

Il nuovo portiere del Tottenham è già tra i migliori dell'intero campionato.
di Redazione Undici

Il Tottenham ha iniziato la Premier League nel modo giusto: i 14 punti in sei partite raccolti dalla squadra di Postecouglou, soprattutto se raffrontati allo sfascio dello scorso anno, sono un buonissimo bottino. E poi intorno agli Spurs ci sono delle buone sensazioni sparse, la qualità del gioco è cresciuta molto rispetto agli ultimi anni, gli stessi calciatori sembrano rinfrancati, di nuovo felici, insomma si respira un’aria diversa, meno pesante. E poi c’è un nuovo portiere che sta facendo davvero bene: Guglielmo Vicario, arrivato a inizio mercato in cambio di 20 milioni di euro, si è imposto fin da subito come nuovo leader della difesa e della squadra. E non solo: secondo le rilevazioni di Whoscored, che riguardano i portieri di tutta la Premier che hanno fronteggiato più di 20 tiri, la sua percentuale di parate è la seconda più alta in assoluto (80%); solo Alisson Becker, non proprio l’ultimo arrivato, ha una quota più alta della sua (84,6%).

Il calcio, però, non si può ridurre a un’enciclopedia statistica. E neanche l’avvio di Vicario merita di essere raccontato solo attraverso la lente dei numeri. C’è qualcosa di più, di più importante: la sensazione di sicurezza tra i pali, la tranquillità nella gestione del possesso (qui però ci va un altro numero: l’87% dei suoi tocchi di palla sono andati a buon fine), la leadership in area di rigore. Il nuovo portiere degli Spurs sembra davvero perfetto per il calcio predicato da Postecoglou, un calcio fatto di possesso ricercato – anche rischioso, a volte – e di libertà offensiva. È lui stesso a dirlo: in un’intervista rilasciata dopo il suo primo North London Derby contro l’Arsenal, Vicario ha detto che «il mister ci invita a essere coraggiosi, a costruire da dietro in modo da liberare il terzo uomo alle spalle della linea di pressione. Secondo me giochiamo davvero un ottimo calcio».

La Premier League non è iniziata da molto, eppure c’è già il materiale per un montaggio – non lunghissimo, ok – delle migliori parate di Vicario

Era dai tempi di Carlo Cudicini al Chelsea, quindi da vent’anni esatti, che un portiere nato e cresciuto nel nostro Paese non riusciva ad affermarsi come titolare in Premier League. A guardarla da una certa prospettiva, si tratta di una notizia molto significativa: in fondo la Premier è e resta il campionato più competitivo al mondo, il fatto che un calciatore italiano – per altro ancora giovane: Vicario compirà 27 anni il 7 ottobre – abbia avuto un impatto così immediato su un contesto del genere, pur provenendo dall’Empoli, evidenzia ancora di più le sue qualità individuali. E, forse, dimostra anche come il nostro movimento e anche la Serie A siano ancora in grado di produrre dei talenti importanti. Spendibili ai massimi livelli. Anzi, proprio in questo senso qualcuno inizia a sussurrare che il posto di Donnarumma in Nazionale non debba – non possa – essere più così blindato. Con un Vicario così forte, così sicuro, sarebbe assurdo non aprire neanche la discussione.

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