I numeri di De Zerbi al Brighton sono davvero incredibili

A un anno dal suo arrivo, i risultati e le statistiche di gioco sono la prova di un grande lavoro.

Un anno fa, di questi tempi, Roberto De Zerbi era stato nominato nuovo manager del Brighton. E aveva ottenuto un pareggio e tre sconfitte nelle prime quattro partite. Tutti, in Inghilterra e in Italia, riconoscevano delle attenuanti al tecnico italiano: oltre alle solite frasi bisogna dargli tempoper lui si tratta di un contesto tutto nuovo, la sua posizione risultava evidentemente scomoda perché era stato chiamato per sostituire Graham Potter, un allenatore che dalle parti di Brighton era considerato come una specie di santone. La prima vittoria di De Zerbi in Inghilterra arriva il 29 ottobre: 4-1 al Chelsea, vale a dire la squadra che aveva deciso di rubare Potter al Brighton. Da allora è partita una cavalcata che ha determinato dei numeri incredibili, per una squadra come il BHAFC – acronimo di Brighton & Hove Albion Football Club, il nome ufficiale della società.

Questi numeri riguardano l’espressione e l’efficacia del gioco proposto da De Zerbi, ma anche – più prosaicamente – i risultati. Cominciamo, per dire, dallo score in gare di Premier League: 19 vittorie, sette pareggi e 12 sconfitte in 38 partite. I gol segnati sono stati 79, una quota che rende il Brighton il terzo miglior attacco della Premier League in questo lasso di tempo. Allo stesso modo, la squadra allenata da De Zerbi è addirittura al primo posto assoluto, anche davanti al Manchester City, per tiri tentati (624) e per tiri finiti nello specchio della porta avversaria (244). E se, come detto, questi dati possono sembrare un po’ aleatori, privi di un reale riscontro in campo, c’è un elenco bello corposo di squadre che col Brighton hanno finito per perdere: si tratta di Liverpool, Chelsea, Arsenal, Manchester United e Newcastle. Grazie a queste vittorie, sono arrivati quei punti che hanno permesso ai Seagulls – nickname del Brighton, in italiano significa gabbiani – di qualificarsi per la prima volta all’Europa League. Che pure è un risultato abbastanza tangibile.

Se tutto questo non dovesse bastare, considerando ovviamente anche la forza economica e i valori della rosa del Brighton, ecco un altro po’ di dati interessanti: il BHAFC, da quando è arrivato De Zerbi, risulta la terza squadra della Premier per numero di palloni giocati nell’area avversaria, seconda per gol attesi prodotti e per percentuale media di possesso palla. Il tutto, mostrando uno stile di gioco peculiare, e ci mettiamo una statistica anche qui: in questa stagione, il Brighton ha battuto tutti i rinvii dal fondo senza lanciare mai la palla oltre la propria trequarti difensiva. Tutti, sempre, senza derogare nemmeno una volta. Forse è per questo che diversi allenatori – non solo il suo ammiratore Guardiola ma anche Klopp, secondo cui De Zerbi «ha costruito una delle squadre più belle che abbia mai visto giocare a calcio»» – hanno ammirato il suo lavoro e lo hanno incluso nella lista dei tecnici giovani più promettenti. Ma in realtà, come detto e dimostrato, a fare la differenza sono i risultati. Come succede sempre, dopotutto, per i grandi allenatori.