Il Dibu Martínez ha battuto il record di imbattibilità nella storia dell’Argentina

Sette partite senza subire gol per 622 minuti complessivi.
di Redazione Undici 13 Ottobre 2023 alle 15:51

La Nazionale argentina sta vivendo uno dei migliori periodi della sua storia. La Selección è detentrice del titolo mondiale, della Copa América e della Coppa dei Campioni Uefa-Conmebol, praticamente tutti i tornei ufficiali a cui potrebbe prendere parte. E poi, come se non bastasse, ha cominciato le qualificazioni ai Mondiali del 2026 – sì, in Sud America è già iniziato l’infinito round robin che determina gli accessi alla prossima fase finale – con tre vittorie in tre partite, unica squadra a punteggio pieno. I meriti di Scaloni e di Messi, in questo dominio, sono stati abbondantemente raccontati. Dopo l’ultima vittoria (1-0 contro il Paraguay), però, è arrivato il momento di celebrare un altro eroe di questa Argentina: Emiliano Dibu Martínez, portiere un po’ matto ma tremendamente efficace. Sono i numeri a dirlo, e ora sono numeri da record: Martínez ha aggiornato il record di imbattibilità di un portiere della Selección, portandolo fino a 622 minuti.

Nelle ultime sette partite, l’Argentina ha sempre schierato Martínez. E non ha mai subito gol. L’ultimo calciatore in grado di battere il portiere dell’Aston Villa è stato addirittura Kylian Mbappé: sì, esatto, la Selección ha la porta inviolata dallo scorso 18 dicembre, il giorno della finale dei Mondiali in Qatar (3-3 ai supplementari, poi vittoria argentina ai rigori). Da allora, la Nazionale di Scaloni ha affrontato avversari non proprio impegnativi, questo va detto, ma in ogni caso è riuscita a non incassare neppure una rete: 2-0 contro Panama, 7-0 contro Curaçao, 2-0 contro l’Australia, 0-2 a Giacarta contro l’Indonesia, 1-0 contro l’Ecuador, 0-3 a La Paz contro la Bolivia e 1-0 contro il Paraguay. Come detto, Martínez è stato schierato dal primo minuto in tutte queste gare. Gli unici minuti che gli mancano sono gli ultimi 10′ contro Curaçao, quando al suo posto è entrato Franco Armani.

Il precedente record di imbattibilità, per un portiere della Nazionale argentina, apparteneva a Germán “Mono” Burgos, oggi allenatore. L’ex vice di Simeone all’Atlético Madrid accumulò 608 minuti con la porta inviolata in nove amichevoli giocate a cavallo tra il 1998 e il 1999. Sulla panchina dell’Argentina c’erano Daniel Passarella e poi Marcelo Bielsa. Il bello è che Burgos, nonostante avesse questa striscia aperta, non fu scelto da Passarella come titolare ai Mondiali del 1998: per le gare giocate in Francia, infatti, il ct della Selección gli preferì Carlos Roa. L’attuale tecnico Scaloni non ha commesso questo errore con Martínez, decisivo ai rigori contro l’Olanda in semifinale, fondamentale all’ultimo minuto dei supplementari in finale – ricorderete l’uscita e la parata su Kolo Muani – e poi ancora formidabile nell’ultima lotteria, quando ha parato il tiro di Coman. Poco dopo, giustamente, è stato premiato come miglior portiere della Coppa del Mondo.

>

Leggi anche

Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici
Calcio
Le rimesse lunghe sono diventate una vera e propria arma offensiva, ma solo se sai come usarle
Il calcio moderno sta rispolverando alcuni vecchi classici, tra i quali la rimessa laterale come fonte di pericolo. Tanto che il Brentford ha già segnato nove gol su azioni di questo tipo.
di Redazione Undici
Calcio
Il più grande avversario della Nigeria è la Federazione nigeriana
Alla vigilia della semifinale play-off contro il Gabon, i giocatori della Nazionale nigeriana hanno annunciato uno sciopero: la colpa è, ancora una volta, della Federazione.
di Redazione Undici
Calcio
La UEFA potrebbe portare la finale di Champions League fuori dall’Europa, e non solo per una questione commerciale
Sempre meno città rispettano i requisiti per ospitare l'ultimo atto della competizione. E così, nel giro di pochi anni, migrare altrove potrebbe diventare una necessità.
di Redazione Undici