«Guardiola è troppo geniale, non riusciamo a stargli dietro», hanno detto i creatori di Football Manager

Sports Interactive vuole inserire le sue innovazioni tattiche nel gioco, ma non è una cosa facile.
di Redazione Undici

Tra pochi giorni, per la precisione il 6 novembre 2023, uscirà Football Manager 2024, la nuova edizione del miglior gioco-simulatore calcistico per chi sogna di intraprendere la carriera di allenatore – in realtà si tratterebbe del manager all’inglese, quello che si occupa anche del mercato, ma il senso è quello. Come ogni anno, la casa produttrice del gioco, Sports Interactive, ha annunciato delle integrazioni sostanziali alle caratteristiche di FM: stavolta, per esempio, sono stati inseriti i preparatori specializzati nei calci piazzati, ed è stato reso giocabile il campionato giapponese. Inoltre c’è una delle novità importante nella parte tattica sui movimenti dei terzini: ora gli allenatori virtuali potranno imitare Pep Guardiola, nel senso che potranno “chiedere” ai laterali di difesa di spostarsi verso all’interno del campo e impostare l’azione accanto al mediano. Per dirla in poche parole: potranno riprodurre i movimenti di John Stones nel Manchester City, una delle mosse che ha permesso a Guardiola di conquistare il suo secondo Treble in carriera, pochi mesi fa.

Non deve essere stato facile, proprio a livello di codice, di programmazione, riprodurre una dinamica così complessa all’interno di un simulatore calcistico. Miles Jacobson, creatore e storico direttore di Football Manager, è stato intervistato da FourFourTwo e ha detto che con Guardiola succede sempre così: «Per qualche tempo l’ho ritenuto fastidioso, per quanto è geniale. Sono anni che con i miei collaboratori giochiamo a rincorrerlo, e facciamo fatica: è l’unica persona nel mondo del calcio che ci spinge a imitarlo, dobbiamo sempre inventare cose nuove per stare al passo con le sue innovazioni tattiche. Guardi giocare il Man City e pensi: è geniale, perché non ci abbiamo pensato anche noi? La risposta a questa domanda è semplice: noi non siamo dei geni in fatto di tattica, lui sì. E allora proviamo a portare ciò che fa all’interno del gioco».

In pratica, Jacobson ha detto che Guardiola è uno dei pochi tecnici al mondo, forse l’unico, che costringe il suo team a inserire nuove idee e nuovi comandi tattici all’interno di Football Manager. In fondo fare questo tipo di aggiornamento è un vero e proprio dovere, per chi scrive un gioco del genere: l’adattamento con la realtà circostante è fondamentale per garantire un’esperienza realistica e quindi immersiva. Non a caso, viene da dire, negli ultimi anni FM ha implementato novità come i terzini e gli esterni offensivi a piede invertito, i trequartisti senza posizione fissa – Raumdeuter, per la precisione – alla Thomas Müller, ma anche cose decisamente più influenti anche al di fuori del calcio, per esempio l’impatto di Brexit sui regolamenti per i giocatori extracomunitari in Inghilterra.

Guardiola, in questo senso, rende la vita difficile ai programmatori: la sua perenne ricerca tattica fa da acceleratore ai cambiamenti all’interno di Football Manager, rende più moderno il gioco, ma anche più difficile da programmare. Allo stesso tempo, però, Pep riesce anche ad aiutare i creativi di Sports Interactive: Jacobson, infatti, ha detto che «le sue conferenze stampa ci aiutano, visto che non ha paura di spiegare e raccontare ciò che fa, ciò che inventa in allenamento. In questo modo la gente riesce a capire cosa succede in campo, nelle partite vere, e questo è un aiuto fantastico per noi».

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