Il Rolex Paris Masters, nome ufficiale del torneo di Parigi-Bercy, è l’ultimo Masters 1000 dell’anno. L’edizione 2023 è iniziata da pochi giorni e terminerà domenica 5 novembre. Il detentore del titolo è Holger Rune, che un anno fa riuscì a sconfiggere Djokovic in finale. Per una volta, però, non paleremo dei giocatori, ma del trofeo in palio. Che, semplicemente, è uno dei più strani dell’intero circuito tennistico mondiale, forse anche di tutti gli sport in assoluto. Basta guardare la foto in apertura per rendersene conto: Novak Djokovic, vincitore nel 2019 (ma anche nel 2009, 2013, 2015, 2015 e 2021) festeggia mettendosi un alberello in testa. Ecco, quell’alberello è il trofeo rimesso in palio ogni anno sul cemento di Palais omnisport de Paris-Bercy, sette chilometri a Sud-Est della Tour Eiffel costeggiando la Senna.
Ma a chi è venuto in mente di disegnare e realizzare un alberello come trofeo per un torneo di tennis? La risposta è che l’idea è stat di Lucio Fanti, artista italiano a cui nel 1991 furono commissionati un affresco per il centenario del Roland Garros e una nuova coppa per il secondo torneo più importante di Parigi. Guardando la storia del Roland Garros, Fanti si imbatté nei tabelloni delle varie edizioni. Ruotando i fogli di 90°, si rese conto che avevano la forma di un albero, e da qui trasse l’ispirazione per disegnare quello che sarebbe stato denominato come l’Arbre de Fanti. È stato lo stesso artista italiano a raccontare – qui c’è in articolo di Le Figaro – che il processo creativo è andato proprio in questo modo.
L’albero, tra l’altro, ha la caratteristica di essere personalizzabile, di cambiare a ogni edizione. Sul ramo principale, infatti, viene inciso il nome del vincitore, mentre in tutti gli altri ci sono quelli degli eliminati prima della finale. Come se fosse un albero genealogico, che però ricostruisce l’andamento del torneo per chi ha raggiunto l’ultimo atto. L’Arbre de Fanti è stato consegnato al vincitore del torneo di Parigi-Bercy dal 1991 al 2006, poi dal 2007 al 2012 è stato sostituito da un’altra opera: si trattava de “Le Filet du Temps”, un trofeo in bronzo realizzato dallo scultore Jean-Pierre Rives. Poi i manager del torneo hanno deciso di ripristinare l’alberello di Fanti. Difficile dargli torto.