La protesta dei tifosi del Borussia Dortmund contro la nuova Champions League

Il Muro Giallo ha attaccato duramente le istituzioni del calcio internazionale.

La vittoria contro il Newcastle (1-0) e poi il successo del Milan contro il Psg hanno dato una nuova dimensione alla Champions League del Borussia Dortmund: in questo momento la squadra tedesca comanda il Gruppo F con sette punti, uno in più rispetto ai campioni di Francia. In attesa di capire come finirà la fase a gironi, però, il pubblico del Signal Iduna Park ha deciso di prendere una posizione piuttosto netta nei confronti della Champions League. O meglio: nei confronti dell’Uefa, che ha già annunciato il cambiamento del format del torneo a partire dalla prossima stagione. Ebbene, il Muro Giallo – inteso come popolazione della Südtribüne, il settore più caldo dello stadio – ha attaccato duramente le grandi istituzioni calcistiche, inscenando una protesta in tre atti.

In pratica, i tifosi del Borussia hanno lanciato soldi e lingotti d’oro – ovviamente falsi – sul terreno di gioco, e hanno mostrato due coreografie: nella prima erano raffigurati Gianni Infantino (presidente Fifa), Andrea Agnelli (ex presidente della Juve) e Nasser Al-Khelaifi (presidente del Paris Saint-Germain), e sotto di loro c’era uno striscione con la scritta in inglese “You don’t care about the sport, all you care about is money”. Inoltre è stato esposto uno striscione che reclamizzava il sito internet nein-zur-cl-reform, in cui vengono approfonditi i motivi della protesta.

E si tratta proprio della riforma che andrà in vigore a partire dalla Champions League 2024/25: nel sito c’è un comunicato – pubblicato in tedesco e in inglese – in cui viene presentato il nuovo format della competizione, e in cui i tifosi della Südtribüne prendono posizione. Con queste parole: «Il problema dello squilibrio finanziario tra le squadre partecipanti potrebbe addirittura essere aggravato dalla nuova formula del torneo, che aumenterà le entrate per i grandi club. Inoltre, la riforma darà ai “grandi club” una sorta di “assicurazione completa”: anche il quinto posto nel campionato nazionale potrebbe consentire ad alcune squadre di partecipare alla Champions League. Con l’aumento dei ricavi delle competizioni europee e il numero crescente di partite europee si teme anche un’ulteriore svalutazione dei campionati nazionali e delle competizioni di coppa, che spesso mancano già di attrattiva. Ciò potrebbe finalmente aprire la strada a un’incombente Superlega nel medio e lungo termine: una cosa che noi vogliamo combattere, e non ci stancheremo mai di farlo. Il calcio è per milioni di tifosi, non per i miliardi di euro!».