La Premier ha chiamato i piloti della British Airways per migliorare la comunicazione tra arbitri e Var

Chi meglio di loro può spiegare come si comunica in modo chiaro e diretto, per di più sotto pressione?
di Redazione Undici

L’Inghilterra e la Premier League fanno ancora un po’ di fatica ad adattarsi al Var, ad accettare gli inevitabili cambiamenti legati all’introduzione dell’assistenza tecnologica agli arbitri. È per via di un certo tradizionalismo, che per fortuna lascia il tempo che trova. Ma anche perché, come dire, in alcune occasioni – si pensi per esempio al recente caso del gol annullato Luis Díaz in Tottenham-Liverpool – il Var non ha evitato degli errori piuttosto grossolani, anzi ha aumentato la confusione intorno a episodi già abbastanza controversi. Secondo quanto riporta il Times, i vertici della lega inglese hanno deciso di dare una svolta alla situazione. Come? Con un’idea a dir poco creativa: hanno chiamato dei piloti della British Airways, compagnia di bandiera del Regno Unito.

Cosa può legare i piloti di aerei e gli arbitri che discutono con i loro assistenti in sala Var? L’associazione è immediata: l’utilizzo della radio per scambiarsi informazioni importanti in tempo reale, e in condizioni complicate. In pratica, due capitani della British Airways – Chris Heaven e Pete Nataraj – hanno creato una presentazione di 45 minuti per aiutare i direttori di gara a gestire meglio la comunicazione con chi siede davanti al monitor del Var. I due piloti si sono concentrati su due aspetti fondamentali: la diminuzione delle frasi informali, in modo da avere un dialogo più breve e diretto, e la chiarezza delle parole utilizzate.

Visto che si tratta di far atterrare degli aerei con un mucchio di persone all’interno, si può dire che Heaven e Nataraj sanno come si fa a utilizzare la radio in modo efficace. Le loro comunicazioni, per dirla brutalmente, avvengono in situazioni più delicate rispetto a una partita di calcio, anche se si tratta di una gara di Premier League con 80mila persone sugli spalti. Si pensi, per esempio, al fastidio per il rumore degli aerei durante il decollo o l’atterraggio, oppure alle difficoltà di comunicare con il personale di terra che magari non comprende bene l’inglese: tutte condizioni che devono essere bypassate in modo immediato. Secondo la ricostruzione Times, l’idea di coinvolgere due piloti è stata di Howard Webb, ex arbitro e ora a capo dei direttori di gara di Premier League. L’obiettivo di Webb, ovviamente, è migliorare il rendimento dei suoi ex colleghi e ridurre per quanto possibile le critiche, mai così forti, nei loro confronti. Magari un giorno racconteremo che la rinascita degli arbitri inglesi è iniziata grazie a due piloti di linea, che magari non erano nemmeno appassionati di calcio. Sarebbe molto divertente.

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