Perché la UEFA ha imposto alla Roma una restrizione sul mercato di gennaio?

Il settlement agreement siglato a settembre 2022 costringerà il club giallorosso a investire solo 1,5 milioni.

La Roma ha battuto la Cremonese agli ottavi di Coppa Italia, è in corsa per il quarto posto in Serie A e a febbraio disputerà il playoff di Europa League contro il Feyenoord. Tutto più o meno in linea con gli obiettivi di inizio stagione, anche se in realtà Mourinho deve far fronte a una vera e propria emergenza infortuni. Soprattutto in difesa. Ecco perché il club giallorosso e i suoi tifosi guardavano speranzosi al mercato invernale, alla possibilità di integrare la rosa con dei nuovi acquisti. Ebbene, non sarà una cosa facile: la Roma, infatti, non potrà investire più di 1,5 milioni nella sessione trasferimenti che è appena cominciata, e che si chiuderà ufficialmente il 31 gennaio prossimo.

La restrizione imposta alla squadra giallorossa è legata al settlement agreement siglato con la UEFA alla vigilia della stagione 2022/23: dopo aver sforato i parametri del Fair Play Finanziario, in pratica, la Roma ha concordato un piano di rientro che prevede vari obiettivi da raggiungere nel corso delle diverse stagioni sportive; inoltre, alla fine del periodo di riferimento – ovvero il bilancio relativo al 2026 – il deficit aggregato registrato non dovrà superare i 60 milioni di euro. La situazione finanziaria del club e gli step intermedi per questa stagione, fatti tutti i calcoli relativi ai costi dei cartellini (ammortamenti più stipendi) dei calciatori, hanno determinato il tetto massimo di spesa per la finestra di mercato iniziata pochi giorni fa: 1,5 milioni di euro, appunto.

Le conseguenze sono ovvie: è praticamente impossibile pensare di andare oltre all’acquisto di giocatori svincolati. Anche ricorrere a dei prestiti onerosi potrebbe portare al superamento del budget consentito. L’unica possibilità per cambiare le cose è lavorare sul mercato in uscita, cioè fare delle cessioni che amplino un po’ il margine di manovra di Tiago Pinto. Anche perché l’eventuale violazione del settlement agreement potrebbe avere delle bruttissime ripercussioni, per la Roma: la squadra giallorossa rischia infatti uno stop totale al mercato e la squalifica dalle coppe europee. Meglio evitare.