Il primo gol dell’Arsenal contro il Liverpool è una gioia per gli occhi

Un minuto di possesso palla, di costruzione dal basso che diventa una splendida azione in verticale.

La vittoria dell’Arsenal sul Liverpool ha avuto un impatto molto forte sulla Premier League. Per il risultato (un netto 3-1), innanzitutto, e per i cambiamenti che ha determinato in classifica: in questo momento, infatti, la squadra di Arteta ha solo due punti di svantaggio dalla prima posizione, occupata proprio dal Liverpool; inoltre lo svantaggio potenziale dal Manchester City, che nel frattempo deve recuperare due partite, è soltanto di tre lunghezze. Insomma, si può dire: dopo il pessimo momento vissuto a cavallo tra dicembre e gennaio, l’Arsenal è tornato di nuovo in lizza per il titolo. A dirlo sono le vittorie ottenute contro Crystal Palace e Nottingham Forest, prima di battere i Reds. E poi ci sono anche altri segnali piuttosto incoraggianti. Per esempio la bellezza del gioco praticato dai Gunners, che si è fatta percepire chiaramente in occasione del primo gol realizzato contro la squadra di Klopp.

L’azione dura un minuto scarso, ed è un saggio breve – neanche tanto breve, in realtà – su come si dovrebbe architettare una buona costruzione dal basso. Tutto parte da una serie di passaggi all’indietro che coinvolgono il portiere Raya e poi Saliba, Gabriel, White e Declan Rice. Sembra un possesso vuoto, nel senso di inutile, quando in realtà è una specie di trappola fatta di pazienza e di qualità. Una trappola in cui il Liverpool cade in pieno: il tocco che cambia il ritmo della manovra è quello che libera Jorginho solo al di là della linea di pressione avversaria, da lì parte un vorticoso gioco a tre con Havertz, Gabriel e Zinchenko, larghissimo sulla fascia sinistra. L’esterno ucraino si prende lo spazio che può, potrebbe aprire far proseguire l’azione appoggiandosi su Gabriel Martinelli, e invece ecco che l’Arsenal costruisce un altro triangolo magico: tocco verso Odegaard al centro, il norvegese serve perfettamente Havertz, di prima e sulla corsa. A quel punto l’attaccante tedesco è solo davanti ad Alisson e riesce a farsi ipnotizzare, solo che l’azione è stata seguita anche da Bukayo Saka, l’esterno destro del tridente. Che ribadisce la palla in rete da due passi, praticamente a porta vuota.

Da uno a cento in pochi istanti

L’Arsenal è una di quelle squadre che deve esprimersi al massimo dal punto di vista tecnico-tattico, se vuole fare punti. Per dirla utilizzando una frase fatta: non è una squadra che sa vincere giocando male, ha bisogno che il suo sistema funzioni, che i suoi giocatori siano in forma e ispirati. Alla lunga questa condizione può diventare un limite, certo. Ma poi, se le cose funzionano, la squadra di Arteta diventa davvero difficile da contenere. Basta rivedere questo video, per rendersene conto.

A farne le spese, stavolta, è stato il Liverpool. Una squadra che in questa occasione – e in altre occasioni durante la gara all’Emirates – avrà anche difeso male, ma che era reduce da otto vittorie e tre pareggi nelle ultime undici gare ufficiali. Che aveva già schiantato l’Arsenal a domicilio (0-2) nell’ultimo incrocio di FA Cup. Che è ancora in testa alla Premier League, in attesa di capire come andranno le gare di recupero del Man City.  L’Arsenal, da parte sua, ha dimostrato di poter dire la sua nella corsa per il titolo. È una squadra ancora vittima di qualche sfarfallamento di troppo, ma ha tutto ciò che serve per battere chiunque: la qualità assoluta dei singoli, un ottimo impianto tattico, la sicurezza che serve per giocare come gli chiede Arteta, e cioè in modo sofisticato e sfrontato. Un modo che può essere una gioia per gli occhi, e col tempo questa gioia è diventata sempre più costante. Ed è proprio per merito di questo approccio che i Gunners sono tornati a essere una squadra credibile. Ora possono addirittura puntare a vincere, di nuovo, finalmente.