La squadra satellite del Chelsea, lo Strasburgo, sta andando addirittura peggio del Chelsea

La squadra francese, affidata a Patrick Vieira, è in crisi di risultati. Ma anche d'identità.

Forse non tutti lo sanno, ma anche gli investitori americani che controllano il Chelsea hanno avviato un modello di multiproprietà calcistica: nove mesi fa, infatti, la BlueCo – la società creata dal consorzio Boehly-Clearlake Capital subito dopo l’acquisizione del club londinese – ha annunciato che il Racing Club de Strasbourg Alsace era diventato parte del suo portafoglio. Per rilevare le azioni della società francese, l’investimento complessivo è stato di 76,3 milioni di euro. E il presidente uscente, Marc Keller, è rimasto alla guida della squadra francese, sempre con lo stesso ruolo. Tutti guardavano all’arrivo della nuova proprietà con entusiasmo, ed era inevitabile vista la grande disponibilità economica di Boehly e dei suoi associati. Eppure, proprio come successo al Chelsea, il primo anno di questo nuovo corso è andato piuttosto male. Si può dire che sia stato all’insegna della confusione.

In questo momento, per dire, lo Strasburgo è l’unica squadra di Ligue 1 che non ha ancora vinto una partita nell’anno solare 2024. È ancora fuori dalla zona retrocessione, ma il vantaggio sul terzultimo posto si è assottigliato moltissimo, fino a due punti. Pochi, pochissimi, per un club che ha iniziato la stagione con l’ambizione di qualificarsi alle coppe europee. O, quantomeno, di lottare per questo obiettivo, come si poteva intuire anche dalla scelta di assumere Patrick Vieira come nuovo allenatore. The Athletic, in questo reportage, ha fatto una sorta di conta degli errori commessi finora a Strasburgo. A cominciare da un mercato ricco, ok, ma orientato più che altro all’acquisto di giocatori futuribili: Abakar Sylla (20 anni) è arrivato dal Bruges in cambio di 20 milioni di euro, Emanuel Emegha (20) è stato acquistato dallo Sturm Graz per 13 milioni, Saido Sow (21) ha lasciato il Saint-Etienne in cambio di tre milioni, Dilane Bakwa (20) e Junior Mwanga (20) sono arrivati dal Bordeaux per 20 milioni complessivi. Per quanto Emegha sia il miglior marcatore della squadra in tutte le competizioni, ha realizzato soltanto sei gol. E quindi, si può dire: nessuno di questi nuovi arrivi ha avuto un grosso impatto sul gioco dello Strasburgo.

Secondo quanto riporta The Athletic, l’idea di costruire una squadra giovane era un’idea condivisa da Keller e dalla nuova proprietà. La divergenza di intenti si è però manifestata in merito ad altre potenziali operazioni: i potenziali acquisti di Davinson Sánchez (27 anni) e Joseph Okumu (26) dal Tottenham e dal Gent, per esempio sono stati bloccati dai dirigenti a causa dell’età di questi calciatori. Dal board, invece, hanno spinto per chiudere i prestiti di Ángelo e Andrey Santos (a gennaio), entrambi di 19 anni ed entrambi di proprietà del Chelsea. Insomma, l’influenza – ma si potrebbe dire anche ingerenza – di Boehly e dei suoi soci ha avuto un certo peso, nella pianificazione delle strategie tecniche.

La posizione di Vieira, nonostante la crisi delle ultime settimane, è ancora abbastanza solida: tra dicembre e gennaio, infatti, lo Strasburgo ha messo in file otto partite senza sconfitte. Come dire: la proprietà sa benissimo che una squadra così giovane deve necessariamente tenere un rendimento altalenante, o comunque non continuo. Il punto è che sono i tifosi, a essere scontenti. Anche perché la loro posizione, in merito allo sbarco di BlueCo a Strasburgo, è sempre stata critica. I risultati dicono che avevano ragione a esporre degli striscioni a dir poco contrari all’arrivo della nuova dirigenza. E non si sono limitati agli striscioni: Ultra Boys 90, il gruppo più caldo dello Stadio della Meinau, ha pubblicato una nota ufficiale in cui si dice che la multiproprietà è «una piaga per il calcio», visto che in un contesto del genere «ci sono club che non hanno più delle ambizioni proprie».

In ogni caso, lo stadio di Strasburgo – 27mila posti – continua a far registrare il tutto esaurito a ogni partita. È anche per questo che è stato approvato un progetto per ampliare l’impianto fino a 32mila posti: i lavori sono iniziati a ottobre, e dureranno altri tre anni. La società pagherà solo 20 dei 160 milioni di euro previsti per la ristrutturazione, il resto sarà coperto dalle istituzioni locali. Al momento, quindi, la proprietà americana non può rivendicare nemmeno questo successo, nel rispondere alle critiche dei suoi stessi tifosi.