Il Barcellona è la squadra che neutralizza meglio il Cholismo

L'ultima sconfitta contro i blaugrana è solo l'ultima di una lunga serie, per i Colchoneros.

Poteva essere una settimana perfetta, per l’Atlético Madrid: mercoledì è arrivata la vittoria contro l’Inter e la qualificazione ai quarti di Champions League, poi domenica c’era in programma un’altra gara piuttosto importante allo stadio Metropolitano, quella contro il Barcellona. Ecco, proprio la partita con la squadra catalana ha rovinato i piani di Simeone: è finita 0-3, per altro con gol dell’ex siglato da João Félix. Così è terminata una lunghissima imbattibilità interna in Liga: 25 partite a cavallo tra l’edizione 22/23 e l’edizione 23/24. A parte questo record interrotto, niente di irreparabile: i Colchoneros accusano solo un punto di distanza dal quarto posto occupato dall’Athletic Club, quindi sono ancora in corsa per entrare nella prossima Champions League. Ma c’è un’altra cosa di cui parlare: da tempo, ormai, il Barcellona è l’antidoto perfetto per il Cholismo. Perfino la squadra un po’ sgangherata – o comunque altalenante – di Xavi ha l’effetto della kryptonite su quella di Simeone.

A dirlo, come succede sempre, sono i numeri: considerando le partite di Liga, l’Atlético Madrid è reduce da cinque sconfitte consecutive contro i blaugrana. E se guardiamo all’intera esperienza di Simeone sulla panchina dei Colchoneros, i numeri diventano ancora più negativi: appena due vittorie in 25 gare di campionato, con 13 punti conquistati su 75 disponibili. L’ultima vittoria (2-0 a Madrid) risale al 2 ottobre 2021, l’ultimo pareggio (0-0 al Camp Nou) a cinque mesi prima. Andando ancora a ritroso, le statistiche diventano addirittura inquietanti: tra il 14 febbraio 2010 (Simeone è stato assunto a Natale 2011) e il 21 novembre 2020, l’Atlético Madrid non ha mai battuto il Barcellona in gare di Liga: 14 sconfitte e sei pareggi in 20 gare. Anche in Copa del Rey i dati sono piuttosto negativi, per i Colchoneros: tre sconfitte e un pareggio in quattro partite, cioè in due doppi confronti (edizioni 2014/15 e 2016/17). In entrambi i casi, naturalmente, il Barcellona ha superato il turno eliminatorio. E in entrambi i casi, ma questa è una casualità, ha anche vinto il trofeo.

La situazione, assurdo ma vero, si ribalta completamente in Champions League. Sia nel 2014 che nel 2016, infatti, l’Atlético Madrid ha affrontato e battuto il Barcellona. In entrambi i casi si trattava dei quarti di finale, e in entrambi i casi la doppia sfida si è risolta nel match di ritorno in casa dell’Atlético: 1-0 nel 2014 dopo l’1-1 dell’andata, 2-0 nel 2016 dopo il 2-1 in favore del Barça al Camp Nou. Sia nel 2014 che nel 2016, e anche questa è una casualità, la squadra di Simeone è arrivata in finale ed è stata sconfitta dal Real Madrid.

Il fatto che Atlético-Barcellona in Champions sia una partita più aperta sembra un paradosso, ma in realtà non lo è. Per un motivo semplice: il Cholismo quello classico, fatto di difesa arcigna e ripartenze, funziona inevitabilmente meglio nelle gare secche, quelle che hanno una proiezione solo a breve termine. Per dirla banalmente: in un quarto di finale di Champions, il Barcellona doveva/deve segnare e vincere per forza, per passare il turno. Una condizione che determina lo scenario migliore possibile, per l’Atlético Madrid e per il suo allenatore, sia a livello tattico che a livello emotivo. Uno scenario che magari si ripresenterà quest’anno, visto che le due squadre potrebbero incrociarsi alle semifinali. Ma prima dovranno battere PSG e Borussia Dortmund.