Contro la Roma, l’attacco del Bayer Leverkusen è stato tutto sulle spalle di Xhaka

Il centrocampista svizzero ha creato dieci occasioni da gol per i compagni, più di chiunque altro nelle coppe europee dal 2016/2017.
di Redazione Undici 10 Maggio 2024 alle 12:45

C’è chi dice che le grandi squadre, più che su un attaccante da 30 gol o su una difesa di ferro, devono essere costruite intorno a un grande centrocampo. Il Bayer Leverkusen 2023/24 ha saputo fare tesoro di questo vecchio mantra calcistico: nella semifinale di ritorno di Europa League — il 2-2 contro la Roma con cui la squadra di Xabi Alonso ha conquistato la finale — Granit Xhaka, cervello della formazione tedesca, ha giocato una prestazione straordinaria. In pratica, tutte le occasioni pericolose del Bayer sono passate dai suoi piedi: dieci occasioni da gol nitide per i compagni di squadra, compreso un assist (e nessuna da palla inattiva). Un dato a suo modo storico: nessun giocatore aveva costruito così tante palle gol in una partita di Champions o di Europa League dalla stagione 2016/2017.

A leggere il tabellino non si direbbe: si potrebbe pensare che il Bayer abbia trovato i gol qualificazione nel finale di partita, in quella che sembra a tutti gli effetti una stagione nata e proseguita sotto una buona stella (e ora sono 49 le partite senza sconfitte, record assoluto nella storia del calcio europeo). In realtà solo un grande Svilar ha permesso alla Roma di giocarsi il passaggio del turno fino agli ultimi minuti. E così si torna a Xhaka: lo svizzero ha contribuito a creare dieci dei 22 tiri complessivi della formazione tedesca, confezionando anche l’assist con cui Stanisic ha firmato il pareggio nel tempo di recupero. Curiosamente, quello di Xhaka è solo il suo secondo assist stagionale, arrivato nel momento perfetto.

Il gioco di parole con il suo nome — Granit —  è fin troppo scontato, ma effettivamente Xhaka sembra essere stato scolpito nella pietra: a 31 anni ha messo insieme quasi 600 presenze in carriera, tra Basilea, Borussia Mönchengladbach, Arsenal (di cui è stato anche capitano) e, ora, Bayer Leverkusen, e ogni singola stagione è stato in grado di scendere in campo sempre per almeno 30 volte, vestendo i panni dell’uomo su cui poter fare sempre affidamento. «Ha avuto un enorme impatto sulla squadra sin dal primo giorno. È un giocatore estremamente importante per noi», queste le parole di Xabi Alonso su di lui negli scorsi mesi.

>

Leggi anche

Calcio
Come funziona la clausola di recompra che tiene legato Nico Paz al Real Madrid (e che il Como vorrebbe provare a modificare, ma è molto difficile)
Vendendo il talento argentino a titolo definitivo, i blancos si sono però assicurati ben tre opzioni di riacquisto a una modica cifra: la più probabile è nel 2026 e il Como sta facendo tutto il possibile per rinegoziare l'accordo.
di Redazione Undici
Calcio
Ci sono sempre più calciatori d’élite che lavorano con preparatori privati, e c’è il rischio che questa tendenza diventi un problema
Da Elanga a Alexander-Arnold, passando per Haaland, soprattutto in Premier League si fa largo fra i giocatori la tendenza a svolgere lavoro fisico extra. E questo a club e allenatori non piace.
di Redazione Undici
Calcio
Il Pafos qualificato in Champions League non è esattamente una favola calcistica
Il club cipriota è stato fondato solo undici anni fa, è di proprietà russa e fa parte di una multiproprietà calcistica.
di Emanuele Giulianelli
Calcio
Il Kairat Almaty si è qualificato in Champions, e questo significa che molti club europei potrebbero affrontare la trasferta “continentale” più lunga di sempre
La squadra kazaka ha sede in prossimità del 76esimo meridiano Est, ben più a Oriente di Teheran.
di Redazione Undici