La “battaglia” di Pep Guardiola contro la Premier League e in generale il calcio moderno va avanti ormai da tempo. Calendari super intasati, impegni ravvicinati, calciatori spremuti costretti in alcuni casi a giocare 70 partite a stagione e infortuni sempre più comuni. Ma è «una battaglia persa», ammetteva l’estate scorsa l’allenatore del Manchester City, «a meno che i giocatori non si alzino e dicano: noi non giochiamo. Per il resto, non c’è niente da fare. Né incontri Uefa né Fifa, niente. Inoltre ora ci mettono più minuti, ora si stanno giocando 112, 111, 110 minuti e i giocatori saranno lì perché ci piace. Se un giocatore non c’è, ne arriverà un altro. Guardiola è stanco? Ne arriverà un altro».
Anche a febbraio, in piena corsa per campionato e Champions League, Guardiola si lamentava così: «Abbiamo sempre meno giorni per prepararci. Chiediamo sempre troppo ai nostri calciatori, ma loro rispondono. So che la gente dice che “guadagnano un sacco di soldi”, ma questo calendario è troppo, così. Ma gli affari devono andare avanti e ogni volta mi sorprende come siamo ancora lì. I miei calciatori hanno un carattere incredibile e sono così competitivi, anche quando sono stanchi danno il massimo».
E le cose sono destinate a peggiorare, invece che risolversi. La stagione 2024/25 vedrà infatti il Manchester City impegnato su sei fronti differenti, dal Community Shield di sabato contro il Manchester United (la squadra vincitrice della scorsa Premier League contro i detentori della FA Cup) al Mondiale per club che si disputerà dal 15 giugno al 14 luglio 2025. E in mezzo, naturalmente, i “classici” impegni del campionato, della Champions League e delle due coppe nazionali inglesi. In più, per i calciatori più forti, che fanno parte delle rispettive Nazionali, anche gli impegni nelle cosiddette settimane di break.
Per questo essere un calciatore del Manchester City è gratificante, certo, giocare nel miglior campionato del mondo, con uno dei migliori allenatori del mondo e con uno dei centravanti più devastanti del momento, ma rischia di essere anche fonte di stress e fatica più di quanto non lo sia già per un normale professionista. Lo ha fatto capire chiaro e tondo Rúben Dias, difensore dei Citizens e del Portogallo, mercoledì sera su X, con un post eloquente, «POV: You play for City 😅», e la foto del calendario 2024/25 della sua squadra. Giorni liberi? Molto pochi.
POV: You play for City 😅 pic.twitter.com/xETxxLNEoe
— Rúben Dias (@rubendias) August 7, 2024