Negli ultimi giorni è ritornato il calcio di club, ma all’orizzonte si staglia già la prima pausa per le Nazionali: il 5 settembre sarà tempo di Nations League, e così alcuni commissari tecnici hanno già scritto e annunciato la loro lista dei convocati. Tra questi c’è Zlatko Dalic, confermato alla guida della Croazia nonostante l’eliminazione al primo turno degli Europei. Ebbene, nel suo elenco di giocatori selezionati per le due partite di settembre – contro Portogallo e Polonia – c’è anche Luka Modric. Sì, avete letto bene: dopo il gol di Zaccagni e le sue lacrime sul campo di Lipsia, alla fine della gara disputata agli ultimi Europei, in tanti avevano pensato/detto che il centrocampista del Real Madrid non avrebbe più giocato con la sua Nazionale. Che quella era stata l’ultima partita di Modric in un grande torneo per rappresentative, o comunque con la maglia a scacchi biancorossi.
Ecco, ci eravamo illusi. Oppure, diciamola meglio: ci eravamo spaventati inutilmente. Modric, infatti, ha scelto di continuare a giocare con la Croazia. Lo farà nonostante i 39 anni da compiere il prossimo 9 settembre, proprio all’indomani della partita contro la Polonia. Lo farà nonostante Ancelotti, nel Real Madrid, non lo consideri più un titolare: dopo il minutaggio ridotto dello scorso anno, anche nelle prime due gare di questa stagione Modric è entrato in campo partendo dalla panchina. Certo, intanto Florentino Pérez gli ha rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2025. Allo stesso tempo, però, si deve anche tener conto dell’addio di Kroos. Del fatto che il Madrid non potesse perdere due centrocampisti così importanti in un colpo solo, in una sola estate.
Al di là di queste congetture, restano i fatti. E i fatti sono che Modric, alla vigilia del suo 39esimo compleanno, scenderà in campo per la partite numero 179 e 180 con la Nazionale croata. Secondo le indiscrezioni arrivate dalla Spagna, per la precisione dal quotidiano Diário As, questa cifra – di per sé già spaventosa – è destinata a crescere ancora. Sì, perché pare che Modric si sia messo in testa di continuare ad accettare la convocazione in Nazionale fino al Mondiale del 2026, in modo da partecipare alla sua quinta fase finale dopo quelle del 2006, del 2014, del 2018 e del 2022. Il suo è un gesto di patriottismo, ma anche di responsabilità: As scrive che «Luka si è confrontato con la sua famiglia, col suo entourage e naturalmente col ct Dalic, e così ha deciso di voler aiutare la Croazia in un momento di transizione e di penuria di talenti. Soprattutto nel suo ruolo, a centrocampo».
In effetti, se guardiamo la lista dei convocati per le partite di Nations League, scopriamo che gli unici “superstiti” delle grandi spedizioni ai Mondiali del 2018 (finale persa contro la Francia) e del 2022 (terzo posto) sono proprio Modric, Perisic, Kramaric e Kovacic. Il resto della squadra, a parte sparute eccezioni come Gvardiol e Sutalo, non ha lo stesso appeal del passato. Ma in realtà c’è anche altro, dietro la decisione di Modric: sempre secondo quanto raccolto da As, chi sta vicino a Luka sostiene che «nessuno ama il suo Paese come lui: il suo orgoglio patriottico è incredibile, vuole riportare la Croazia al livello visto negli ultimi due Mondiali ed è convinto di poterlo fare». Sembra impossibile che possa riuscirci alle soglie dei quarant’anni, anzi all’inizio dei prossimi Mondiali ne avrà quasi 41. Eppure Modric ci vuole provare, e secondo chi se ne intende ha tutte le carte in regola: Antonio Pintus, preparatore atletico del Real Madrid, di recente ha raccontato come «i suoi dati fisici e atletici siano davvero incredibili, se consideriamo la sua età». Insomma, non c’è niente di cui sorprendersi: Luka Modric è praticamente eterno, e la cosa più significativa è che sta riuscendo a esserlo ai massimi livelli. Sarà divertente capire fino a quando potrà durare.